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Stefano Onorati (piano), Stefano Senni (double bass), Walter Paoli (drums).
1) Heyoke (K.Wheeler); 2) Remembering the rain (B.Evans); 3) L’aurea (S.Onorati);
4) Smatter (K.Wheeler); 5) Blame it on my youth (O.Levant/E.Heyman); 6) Blues connotation (O.Coleman).
Recorded on 17th April 2013 at Auditorium of F.Venezze Conservatory, Rovigo,
by Roberto Civinelli; mixed and mastered in Livorno, by Stefano Onorati (June 2013).
Livornese, classe 1966, dopo essersi diplomato in pianoforte classico
Stefano Onorati si è perfezionato ai seminari di Siena Jazz con Enrico
Pieranunzi. Attivo professionalmente dal 1993, si é dedicato nell’ultimo
periodo soprattutto a due progetti: il quartetto Novecento, di cui divide la
leadership con Nico Gori, ed il trio Three Lower Colours, completato da
Marco Tamburini e Stefano Paolini. E’ arrivata quest’anno, inattesa e
per questo ancora più gradita, la prima prova come leader nel più
classico dei trii jazz, grazie ad uno splendido concerto realizzato proprio
nell’auditorium che è uno dei suoi abituali luoghi di lavoro, quello del
Conservatorio Venezze di Rovigo. E’ lo stesso Onorati, nelle note di
copertina, a raccontarci come: “… al termine dell’intensa giornata di
lezione iniziamo le prove con il quintetto di Marco Tamburini, con cui
avrei condiviso una parte del concerto … E’ tardi, resta solo mezz’ora
per le prove col mio trio, giusto il tempo di fare i volumi sul palco …
Qualche giorno dopo il fonico mi dà una copia della registrazione
realizzata per l’archivio del Conservatorio. Ricordo di non aver pensato
nemmeno a sistemare i microfoni in modo adeguato ma, dopo
averla ascoltata, mi accorgo che c’è una magia particolare, di quelle che
non capitano spesso, benché avessimo suonato alcuni brani per la
prima volta … Penso di poterne comunque ricavarne una buona demo e
decido così di fare il mixaggio. Faccio ascoltare il lavoro a Claudio
Donà , anche lui docente al Venezze e presente al concerto. Lo ascolta
e ne rimane entusiasta. Nasce così l’idea di farne un vero e proprio
disco …â€. Sei brani per meno di quaranta minuti di musica intensa e
altamente suggestiva, che si fa ascoltare tutta d’un fiato, dalla
splendida Heyoke, di Kenny Wheeler – è davvero originale il repertorio,
che dà ancora spazio al Wheeler compositore con l’altrettanto
riuscita Smatter – al sentito omaggio evansiano (Remembering the
rain), da L’aurea, sognante ballad di sua composizione, l’unica
dell’album, all’inaspettato conclusivo blues di Coleman. Stefano Senni
forma con Walter Paoli una coppia ritmica raffinata ma anche di grande
concretezza, capace di dialogare alla pari con il leader, confermando
così la piena adesione a quell’idea di trio paritetico che proprio Evans
ha disvelato al mondo del jazz.
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After graduating in classical piano Stefano Onorati, born in Livorno in
1966, perfected himself at the clinics of Siena Jazz with Enrico
Pieranunzi. Professionally active from 1993, he has focused mostly on
two projects in the last period: Novecento Quartet, in which he shares
the leadership with Nico Gori, and Three Lower Colours, together with
Stefano Paolini and Marco Tamburini. His first experience as leader in
the most classic of the jazz trios happened thanks to a delightful concert
in the very same venue that’s one of his usual work environments: the
Venezze Conservatory in Rovigo. This was an unexpected and thus
even more appreciated experience. Onorati himself tells us the story in
the liner notes: “At the end of a long and challenging series of classes,
straight into rehearsals with the Marco Tamburini Quintet with whom I’m
sharing the billing for that evening. It’s late, with only about half an hour
left to rehearse my own trio, just enough time to check the volumes on
stage but not to run over the pieces. A few days later the engineer
hands me a copy of the recording he made for the Conservatory
archives. It dawns on me that at the time I hadn’t even considered
arranging the microphones adequately; but after listening to the tape I
realize that there is something magical about it, something rare, though
we only played some of the pieces for the first time that very night.
Instinctively I feel that I can get a pretty good demo out of it and so I
decide to mix. For a second opinion I ask Claudio Donà , also a teacher
at the Venezze and who had attended the concert, to have a listen: he
does and is very enthusiastic…â€. Six songs for less than forty minutes of
intense and highly striking music, to be listened to in one go. From the
wonderful Heyoke of Kenny Wheeler – we also find in the repertory
another likewise successfully–recorded composition by Wheeler,
Smatter – to the sincere tribute to Bill Evans (Remembering the rain),
from L’aurea, dreamy ballad Onorati himself composed, to the
unexpected conclusive blues by Ornette Coleman. Stefano Senni
makes with Walter Paoli a polished but also solid rhythm section, able to
play on the same level as the leader, thus confirming full adhesion to the
idea of a joint trio that Evans himself revealed to the jazz community.