
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Stefano Maria Ricatti (voce, chitarra, pianoforte, elettronica), Oreste Sabadin (clarinetto),
Roberto Favaro (sax tenore e soprano), Damiano Visentin (fisarmonica e fagotto),
Enrico Pini (basso acustico ed elettrico), Ivan Trevisan (percussioni), Sladjana Bozic (voce)
Esattamente un anno dopo «RicattiEnsemble» (Caligola 2044), il compositore veneto Stefano
Maria Ricatti pubblica per la stessa etichetta un nuovo album, «Suites», che se da una parte
sembra essere quasi la naturale prosecuzione del precedente lavoro, dall’altra appare invece
non poco differente da quello. Lì erano 14 brevi composizioni, frutto peraltro di numerosi anni di
lavoro, soprattutto nel teatro, a formare il corpo del disco, qui invece ci troviamo di fronte a due
lunghe suite, composte da Ricatti nell’arco dell’ultimo biennio. Il nuovo album porta con sé più
di qualche importante novità : al nucleo storico del Ricatti Ensemble, un quartetto, si aggiunge in
Sym-bállein suite il percussionista Ivan Trevisan, diventato oggi il quinto definitivo componente
della formazione. Occasionale è invece la presenza nella Magdalena suite della vocalist
Sladjana Bozic, che acuisce, insieme alla “drum machine†usata dallo stesso compositore, il
carattere orchestrale della nuova composizione. Ed è proprio la presenza di Ricatti,
polistrumentista capace di passare dalla chitarra al piano, dall’elettronica alla voce, e che non
compare invece nel precedente «RicattiEnsemble», a costituire un’altra gradita sorpresa del
nuovo disco. Entrambe le suite qui raccolte sono state composte per due spettacoli della
Compagnia Tocna Danza, diretta dalla coreografa veneziana Michela Barasciutti. Magdalena
sceglie il percorso di una immaginata e visionaria drammaturgia, mentre Sym-bállein appare
una sorta di mappa sonora per musicisti itineranti e danzatrici, che condividono gesti–suoni
–caratteri, verso combinazioni e prospettive cangianti, previste e/o improvvise. Non è un caso
che i componenti del gruppo interagiscano suonando sulla scena con il corpo di ballo. Questo
«Suites» è inoltre la riprova che il Ricatti Ensemble è diventato sempre di più il mezzo ideale
per dar voce alle idee del compositore, che quando scrive musica ormai, non può non tener
conto delle cinque formidabili voci strumentali che gli si sono messe volontariamente a
disposizione, caso più unico che raro nel mondo della musica questo, macchina sonora resa
ancora più perfetta da un mirabile quanto invidiabile affiatamento.