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SirJoe Polito (guitars, vocals) with: Carlo De Bei (electric guitar),
Danilo Scaggiante (alto, tenor and baritone sax), Gianni Spezzamonte (electric bass),
Marco Campigotto (drums), Willy Mazzer (harmonica), Stefano Santangelo (mandolin),
Fabrizio Pittalis (keyboards), Michele “Lele†Pagiaro (electric bass), Graziano Guerriero (drums),
Ivano Berti and Matteo Sansonetto (vocals), Daisy Voltarel and B–Wops (backing vocals).
Special guests: Paul Millns (piano, vocals) on 1/7, Butch Coulter (harmonica) on 2/4,
Jeff Pevar (mandolin, ukulele, guitars, vocals) and Inger Nova Jorgensen (vocals) on 5/11.
1) Crazy ‘Bout an Automobile [Every Woman I Know] (B.Emerson);
2) Ditty Wah Ditty (A.Blake); 3) Alimony (T.Tucker, B.Lee Jones, W.Young);
4) Jesus on the Mainline (Traditional); 5) Across the Borderline (R.Cooder, J.Hiatt, J.Dickinson); 6) 13 Question Method (C.Berry); 7) How Can a Poor Man Stand Such Times and Live? (A.Reed); 8) Little Sister (D.Pumus, M.Shuman);
9) Go Home Girl (A.Alexander); 10). The Dark End of the Street (D.Penn, C.Moman); 11) Tattler (W.Phillips, R.Titelman, R.Cooder); 12) Goodnight Irene (H.Ledbetter, A.Lomax)
Recorded, mixed, edited and mastered at Pigio’s Highfield Studios, Venezia,
by Pierluigi “Gigi†Campalto (thanks to Martino Favalli), during 2020 and 2021;
Across the Borderline and Tattler mixed by Jeff Pevar in Ashland, Oregon (USA).
Ry Cooder è un’icona musicale degli ultimi cinquant’anni: anche chi non conosce il suo
nome apprezza la sua musica, perché è unica, di quelle che lasciano il segno. Ma è
anche uno di quegli artisti che se si amano lo si fa con una tale intensità che è quasi
impossibile non diventare poi contagiosi. Così è stato per Sergio Polito, in arte
“SirJoeâ€, che al suo eroe ha dedicato questo «My Friend Ry», omaggio sentito e
sincero, come lo potrebbe fare un vero amico, anche se i due non si conoscono
personalmente. Sin dalle prime note di Crazy ‘Bout an Automobile si capisce quanto la
sua passione sia genuina. Sergio Polito – da più di trent’anni cantante e chitarrista dei
B–Wops, storico gruppo blues veneziano con due album alle spalle – ricama con le
sue chitarre, sia acustiche che elettriche, i giusti fraseggi in un omaggio a Ry Cooder
onesto e rispettoso, dimostrando di aver appreso dal celebre chitarrista californiano
l’arte di reinterpretare in modo personale i brani altrui, cosa che il “maestro†sa fare
come pochi altri al mondo.
Aiutato da una schiera di talentuosi amici–musicisti italiani – ma ci sono anche ospiti
internazionali del calibro dell’inglese Paul Millns e degli statunitensi Butch Coulter ma
soprattutto Jeff Pevar, sorprendente “one–man band†in Tattler – Polito ripercorre un
po’ tutto il repertorio cooderiano. Va così a rileggere il blues delle origini, il gospel, il
tex–mex ed il rock’n’roll, ma sempre con grande gusto, versatilità ed anche – non è
facile quando si affrontano simili repertori – una certa originalità . Aiutato, o fors’anche
influenzato, dall’amico giornalista e scrittore Aldo Pedron (“reo†di aver dedicato a Ry
Cooder ben due libri), Polito ha raccolto in studio un gran numero di musicisti, altri li ha
registrati a distanza, e sono così state messe a punto, in quasi due anni, con molta
pazienza e grande professionalità , le dodici splendide tracce che compongono «My
Friend Ry».
L’apporto di ciascuno degli invitati è stato importante, ma non si possono trascurare i
preziosi interventi, oltre che dei tre straordinari ospiti stranieri, della chitarra elettrica di
Carlo De Bei, dei sassofoni di Danilo Scaggiante e dell’armonica di Willy Mazzer,
magnificamente supportati dalla granitica coppia ritmica formata da Gianni Spezzamonte
e Marco Campigotto. Il tutto è avvenuto sotto l’efficace e attenta
supervisione di un sapiente “regista†musicale, dote che ha dimostrato di avere Sergio
“SirJoe†Polito, vero protagonista di un album godibile e per niente banale, riuscito così
come il toccante finale di Goodnight Irene.