Ruud Brink (tenor sax, vocals on track n.6), Marcello Tonolo (piano),
Giko Pavan (double bass), Valerio Abeni (drums).
1) Double Face (R.Brink); 2) Cynthia Blue (R.Brink); 3) Conte (R.Brink); 4) Deep in a Dream (J.Van Heusen, J.deLange);
5) Medley: a) Anema e core (S.D’Esposito, T.Manlio), b) Body and Soul (J.Green, E.Heyman, R.Sour, F.Eyton);
6) What’s New? (B.Haggart, J.Burke).
Recorded and mixed at C.I.M. Studio, Verona, on 18th October 1988, by Stefano Benini;
digitally remastered in December 2019 by Giorgio Spolaor. Historical Tapes ℗1989–2020
Ruud Brink (1937–1990) è stato uno dei più rappresentativi esponenti del jazz olandese,
tenorsassofonista originale, inventivo e lirico, lucido interprete di un jazz post–boppistico
fortemente legato alla scuola del cool ed a maestri dello strumento del calibro di Stan Getz
e Jimmy Giuffre, Ben Webster e Zoot Sims. Con questi ultimi due ha anche registrato
e suonato dal vivo. Forte di un suono caldo ed avvolgente, sapeva accompagnare con rara
discrezione e maestria soprattutto le voci, qualità gli hanno consentito di duettare con Astrud
Gilberto e Tony Bennett. Ha insegnato al Conservatorio dell’Aia e ricevuto importanti
riconoscimenti nel suo paese, ma è purtroppo scomparso prematuramente, al culmine della
sua parabola artistica, a soli 52 anni. Nella seconda metà degli anni ’80 Brink veniva spesso
in Italia, frequentando soprattutto l’ambiente jazzistico veronese, dove ha sempre trovato
un’accoglienza amichevole e calorosa. Proprio a Verona ha registrato uno dei suoi rari dischi
da leader, questo «Double Face» uscito nel 1989 per l’etichetta Elicona come Lp, e da
tempo introvabile. Quando abbiamo scoperto di possedere il nastro di quella preziosa
registrazione ci è parso naturale rimasterizzarlo e pubblicarlo, stavolta come Cd. Il disco,
che rende giustizia ad un artista a torto dimenticato, lo fotografa nel pieno della forma;
il suo sax tenore, dal fraseggio fluido e coerente, è accompagnato in modo impeccabile da
una sezione ritmica che comprendeva tre giovani talenti del jazz italiano, su tutti il pianista
Marcello Tonolo. Tre composizioni originali, in linea con quelle atmosfere morbide e rilassate
a lui tanto care, precedono tre splendide interpretazioni di standard. Troviamo quindi una
riuscita quanto curiosa medley, che unisce la celebre Body and Soul ad un altrettanto noto
classico della canzone napoletana, Anema e core, brani accumunati dal titolo oltre che
dall’esser delle ballad, ma anche una gustosa interpretazione vocale di Whats’ New?,
che ci ha fatto scoprire un crooner talentuoso, vicino per timbro ed attacco a Chet Baker.