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Oreste Sabadin (clarini), Roberto Favaro (sax tenore), Damiano Visentin (fisarmonica),
Enrico Pini (contrabbasso, basso elettrico) Musiche di : Stefano Maria Ricatti
Stefano Maria Ricatti, compositore, autore di canzoni, polistrumentista e cantante, inizia la sua
carriera nell’ambito etnomusicale del Nuovo Canzoniere Italiano e dell’Istituto Ernesto De
Martino di Milano. Partecipa come autore ad un’edizione del festival organizzato dal Club
Tenco, e già nel primo album da “cantautoreâ€, «La Corriera» (1978), mette in mostra il suo
talento ed impegno sociale. I suoi interessi musicali si allargano quindi verso la musica
strumentale, jazz ed improvvisazione, ma anche avanguardia classica e tradizione folklorica
europea. Dopo aver pubblicato un altro disco di “canzoni†(«Blu», 1993), Ricatti inizia a scrivere
sempre più frequentemente per il teatro, la danza ed il cinema (film e documentari). Escono
quindi i dischi «Anna Frank’s Diary» (1996), «Nuvole e Radici» (1999), dopo il quale comincia a
prender forma quello che rimane ancor oggi il “suo gruppoâ€, quel Ricatti Ensemble che con
differenti organici, dal solo al pieno orchestrale, nelle più svariate situazioni di spettacolo, dal
teatro alla danza, dalla canzone al racconto sonoro, dal laboratorio alla strada, continua ancor
oggi ad eseguire soltanto le sue musiche, strumento in grado di dar voce alla sua prolifica vena
di compositore con davvero splendidi risultati. Dai più recenti lavori per la danza ed il teatro, fra
cui “Ulissi di mari in eclissi†(suggestivo percorso di canzoni, letture e racconti) e “La Vaccariaâ€
di Ruzante, nella regia di Gianfranco De Bosio, è stata tratta gran parte dei brani del suo ultimo
album (Caligola 2003), tutto strumentale, dove l’ensemble si esibisce, così come fa in concerto,
con la formula che sembra essergli più congeniale, quella del quartetto, di cui è principale voce
il clarinettista Oreste Sabadin, da anni fedele collaboratore di Ricatti. In questi quattordici brevi
ma succosi racconti musicali le forme espressive della musica popolare, filtrate attraverso la
cultura mitteleuropea e la mai sopita passione per la musica improvvisata, sembrano trovare
nuova linfa. Non va inoltre dimenticato che Sabadin, ottimo grafico oltre che eccellente
musicista, è autore del riuscito artwork del disco.