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Cristina Bertoli (flute), Marco Fabbri (bandoneòn), Daniel Pacitti (bandoneòn),
Alessandro Bonetti (violin), Stefano Gavazzi (piano), Marco Forti (double bass).
1) Gallo ciego; 2) Danzarin; 3) La Rayuela; 4) Libertango;
5) Felicia; 6) Oblivion; 7) Desde el alma; 8) Zum; 9) Pata ancha;
10) A fuego lento; 11) Verano Porteňo; 12) Nocturna; 13) Cumparsita.
Fondato nel 1997 dalla flautista Cristina Bertoli, il sestetto Quejas de
Bandoneón ha avviato un appassionato lavoro di ricerca sul repertorio
degli autori risalenti all’epoca d’oro del tango argentino, recuperandone i
brani più significativi attraverso le trascrizioni del bandoneonista Marco
Fabbri, e costituendo così un vasto repertorio, che spazia da Juan de
Dios Filiberto ad Anibal Troilo, da Agustin Bardi a Osvaldo Pugliese, da
Horacio Salgà n ad Astor Piazzolla e il suo Tango Nuevo. Dopo l’esordio
al “Concorso Internazionale Astor Piazzolla†(Castelfidardo 1997) –
della formazione originaria, un quintetto, sono rimasti oggi solo Cristina
Bertoli e Marco Fabbri – il gruppo bolognese ha avuto modo di maturare
una ricca esperienza musicale ed artistica, anche attraverso preziose
collaborazioni con ballerini e coreografi di spicco nel mondo del tango,
tra cui Javier Rodriguez e Geraldine Rojas (interpreti del film
“Assassination Tango†di Robert Duvall), Adrian Aragon e Erica Boaglio
(ballerini nello spettacolo “Forever tangoâ€, di Miguel Angel Zotto) e la
Compagnia Naturalis Labor di Luciano Padovani. Quejas de
Bandoneón si è esibito nei più importanti festival italiani ed europei, e
nell’ottobre 2002 ha tenuto la sua prima tournée negli Stati Uniti, con
tappe a New York, Washington e Filadelfia. Tutti i componenti del
sestetto, ad eccezione di Fabbri, autodidatta, hanno compiuto regolari
studi classici. Daniel Pacitti poi, unico argentino del gruppo, nonostante
qui suoni il bandoneon, è diplomato in clarinetto e pianoforte, ed è
anche un apprezzato direttore d’orchestra. Questo «Live», registrato
con tracce separate nel luglio 2009 dal vivo all’Auditorium del Centro
Candiani di Mestre (Ve), rende giustizia all’affiatamento ed alla
precisione esecutiva ormai raggiunte dal sestetto, con un’incisione che
unisce ad un’elevata qualità tecnico–acustica l’emozione e la carica
espressiva che solo il contatto con il pubblico possono dare. Il disco in
questione è il quarto del gruppo, e rompe un silenzio di oltre sei anni.
Gli album precedenti risalgono infatti al 1999 («Quejas de
Bandoneon»), 2001 («Quejas de Bandoneon 2») e 2003 («Tango
3»). Ma l’ultimo, è un disco a nostro parere in qualche modo speciale,
tanto più se si considera poi che è stato registrato dal vivo. La
conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che Quejas de Bandoneon è
oggi uno dei migliori interpreti italiani di tango.