Patrizia Valduga (voice), Daniele di Bonaventura (bandoneon).
1) E così sia; 2) Donna di dolori I; 3) Per bisogno d’amore;
4) Donna di dolori II; 5) Nera notte; 6) Donna di dolori III.
1/3/5 music by Daniele di Bonaventura; 2/4/6 lyrics by Patrizia Valduga
(selected by “Donna di dolori”, 1991, Giulio Einaudi Editore).
Live recorded on 12th July 2013, at Calle Ghirardi, Mirano (Venezia), by Luigi Rossi; edited and mastered in November 2022 at Nufabric Studio, Fermo, by Daniele di Bonaventura and Daniele “Jack” Rossi.
È da oltre 40 anni che l’associazione Caligola, da cui è nata nel 1994 l’omonima etichetta e qualche anno dopo Gutenberg, promuove concerti. Succede però che in mezzo a più di un migliaio di serate ve ne siano alcune che più di altre rimangono impresse nella memoria. Una di queste è quella che ha visto l’incontro fra la poetessa Patrizia Valduga ed il bandoneonista Daniele di Bonaventura, proposto all’interno del festival “Mirano Oltre”, che ha per tema il rapporto fra parole e musica. A dieci anni di distanza, dopo aver ottenuto l’approvazione di Einaudi e dei suoi due protagonisti, quella registrazione, catturata fortunosamente dal mixer, viene finalmente pubblicata. Questa volta il “live” ha davvero colto quel qualcosa in più, di magico, che forse uno studio d’incisione non sarebbe riuscito a restituire. Presenza poetica di assoluto rilievo nel panorama letterario contemporaneo, Patrizia Valduga ha fatto propria la crisi del linguaggio poetico moderno ed ha perseguito, con esiti sorprendenti, la ricerca di un’espressione in cui l’antico e il moderno, l’aulico e il quotidiano, il sublime e il volgare, si coniugano e si contaminano. Daniele di Bonaventura, pianista di formazione classica e virtuoso del bandoneon, poi convertitosi alla causa della musica improvvisata, forte di analoghe esperienze avute con David Riondino, Alessandro Haber e Lella Costa, ha accettato la sfida, arricchendo con discrezione e gusto sopraffino la poesia della Valduga, che non cerca mediazioni ed arriva direttamente al cuore. La poetessa veneta ha scelto di utilizzare, per quel reading improvvisato, una corposa selezione da una delle sue prime importanti opere, «Donna di dolori» (Mondadori 1991), poi riproposta da Einaudi, insieme a «Corsia degli incurabili» (1996), nella raccolta «Prima Antologia». Sono questi i testi poetici della Valduga più rappresentati in teatro. Scelta quanto mai indovinata: così come ha incantato il pubblico presente quella sera a Mirano, il magico connubio fra musica e poesia continuerà a sedurre, ne siamo certi, anche i nuovi ascoltatori.