
Paolo Botti (viola), Alessandro Bosetti (sax soprano), Marina Ciccarelli ( trombone),
Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Filippo Monico (batteria).
Raramente capita di ascoltare un’opera prima così autorevole e compiuta. Paolo Botti, dopo
due anni di concerti con la stesso quintetto, ha messo a fuoco un progetto personale e maturo,
capace di far convergere verso un’unica meta anime musicali diverse ed apparentemente
inconciliabili: il jazz, l’improvvisazione più radicale, il suono colto e la tradizione della musica
popolare. “Leggende metropolitane” come metafora urbana quindi, come modello per
strutturare forme musicali in cui possano convivere mondi solo apparentemente lontani. I brani,
composti tutti dal leader, hanno un andamento ciclico, vagamente lacyano, ma al di là degli
inevitabili riferimenti, va sottolineata la loro struttura compatta e omogenea. Assecondano nel
migliore dei modi Paolo Botti in questa suggestiva avventura quattro eccellenti musicisti:
Alessandro Bosetti al sax soprano, Marina Ciccarelli al trombone, Tito Mangialajo Rantzer al
contrabbasso, membro del gruppo “Nexus”, guidato da Tiziano Tononi, e Filippo Monico alla
batteria, da oltre vent’anni infaticabile protagonista della scena del free-jazz milanese, lui sì
vera “leggenda metropolitana” del gruppo, già al fianco di Guido Mazzon e Gaetano Liguori.
Paolo Botti, milanese, ha suonato con Evan Parker, Bruno Tommaso, Steve Lacy, e oggi fa
parte degli ensemble dei pianisti Franco D’Andrea e Giorgio Occhipinti, con cui sta girando in
tutta Europa. Da sempre interessato all’incontro fra il suono colto del suo strumento ed altri
mondi sonori, ha trovato il suo habitat naturale nel jazz e nella pratica dell’improvvisazione.
Uno strumento inusuale nel mondo del jazz il suo, la viola (con cui si è diplomato al
Conservatorio di Milano), ma che per questo non limita i suoi ampi orizzonti espressivi.
La dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto siano sempre più stupidi
e anacronistici oggi gli steccati fra i diversi generi musicali.