Paolo Botti (viola, mandolin, dobro, bowed psaltery, cornet), Gabriele Cancelli (trumpet, cornet),
Tony Cattano (trombone),Dimitri Grechi Espinoza (alto sax), Edoardo Marraffa (tenor and sopranino sax),
Enrico Terregnoli (guitars, banjo), Mariangela Tandoi (accordion), Tito Mangialajo Rantzer (double bass, vocals),
Zeno De Rossi (drums, percussion). Arrangements and conduction by Paolo Botti.
Lomax Medley I: 1) I Can’t Be Satisfied (M.Waters), 2) Bean Phaidin (Irish Folk Song),
3) Como las proprias rosas (Spanish Folk Dance); Lomax Medley II: 4) Work Song (P.Botti),
5) The Cuckoo (American Folk Song), 6) Merengue (Haitian Folk Dance); Lomax Medley III:
7) Old Joe Clark (American Folk Dance), 8) La solfatara (Italian Folk Song),
9) The Pearls (J.R.Morton); Lomax Medley IV: 10) Italian Waltz (P.Botti),
11) See See Rider (American Folk Song), 12) Calypso (P.Botti).
Recorded on January 20 and 21, 2018, at Centro Culturale Candiani, Mestre (Venezia), by Roberto Barcaro;
mixed in July 2018, in Milano, by Paolo Casati; mastered in December 2018, in Verona, by Enrico Terragnoli.
Nel 2015 Paolo Botti aveva pubblicato per Caligola «La Fabbrica dei
Botti», registrato alla testa di un ottetto. Nello stesso anno, in occasione
del centenario della nascita di Alan Lomax, importante studioso di
etnomusicologia, il polistrumentista romano, ormai milanese d’adozione,
ha registrato per Musica Jazz ventitre tracce, con formazioni che
spaziavano dal duo al quartetto, dal trio all’ottetto, raccolte in un disco,
«The Lomax Tapes», allegato al noto mensile specializzato. Da qui è
nata l’idea di questa registrazione. Sottolinea il critico Claudio Sessa
nelle note di copertina dell’album “…mi pare che Paolo Botti abbia
saputo conservare in primo luogo proprio quell’esigenza lomaxiana di
varietà individuale, che poi significa autenticità e libertà. In quest’album
con la festosa e affiatata Fabbrica dei Botti, il Nostro rielabora una
dozzina di temi già apparsi nel disco di Musica Jazz, ma li miscela in
ampie suite eseguite con la spontaneità del concerto. A parte alcune
riuscite invenzioni dello stesso Botti, sono brani che Lomax aveva
documentato pescandoli dai quattro angoli del mondo, una piccola parte
di quello sterminato archivio che il grande avventuriero dei suoni ha
regalato agli ascoltatori. Fra i quali ci sono appunto Botti e i suoi partner,
evidentemente ispirati dal ricercatore statunitense; ed appunto per
questo capaci, dopo aver evocato lo spirito e a volte la lettera degli
originali, di proiettarsi in esplorazioni sonore di grande fascino.
E dunque dallo stesso materiale di «The Lomax Tapes» nasce un
lavoro del tutto diverso, che rivela a ogni ascolto nuove sfumature e
meraviglie…”. L’ottetto (in cui Gabriele Cancelli prende il posto di Luca
Calabrese) è diventato intanto un nonetto con l’aggiunta di Enrico
Terragnoli. «Lomax Lives!» è stato registrato in due giorni all’auditorium
Candiani di Mestre. C’è il sapore del “live” ma anche quella
concentrazione che può esser trovata soltanto in studio. Il risultato è un
album allo stesso tempo inteso e godibile.