
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Francesco Bearzatti (sax tenore e soprano, clarino), Michele Polga (sax tenore e contralto),
Dario Volpi (chitarra), Otello Savoia (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria)
Esce cinque anni dopo «Luise» (1999, Caligola 2030) questo altrettanto riuscito e suggestivo
«Dispair», convincente prova di maturità del contrabbassista Otello Savoia, bresciano d’origine
ma che oggi vive tra Desenzano e Padova. Lì erano gli aromi festosi, anche se un po’
malinconici, della fisarmonica di Fausto Beccalossi a permeare l’atmosfera dell’album. Quel
quartetto, che poteva contare anche sull’apporto prezioso della chitarra swingante di Sandro
Gibellini, si rifaceva chiaramente ad analoghe formazioni allestite nello stesso periodo dal
francese Richard Galliano. In “Dispair†invece, emerge al contrario un tono vagamente
nostalgico, dolce ed amaro allo stesso tempo, che riporta piuttosto a Charlie Haden, ma anche
alle formazioni che Paul Motian ha guidato a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, in cui ad emergere
erano la chitarra di Bill Frisell ed il sassofono di Joe Lovano, nei primi tempi affiancato da un
altro sassofonista, un po’ come succede qui per Bearzatti e Polga, e poi unico solista. Ma quel
clima notturno, spesso intriso di straziante lirismo, viene qui sdrammatizzato dalla mai nascosta
passione per i ritmi latini, quei calipso e quei samba che Savoia ha ben memorizzato nei suoi
frequenti viaggi al di là dell’oceano. Questa intrigante “doppiezza†è un po’ la caratteristica della
musica di Savoia, che sa essere classico e sperimentale allo stesso tempo, essendo capace di
passare dal suadente lirismo di Serenata per un amore perso (qui riproposta in due differenti
ma altrettanto riuscite versioni) alla quasi parossistica clownerie de Il circo, dal 7/4 ipnotico di
Kabul, che rimanda a certe pagine di John Zorn, al tema festosamente rollinsiano di
Calixo. Personali ed inventivi sono i due compagni della sezione ritmica. E’ un suo quasi
perfetto “alter egoâ€, nelle sue sottolineature friselliane, il chitarrista Dario Volpi, e destabilizzante
quanto imprevedibile, ma sempre solidamente “sul tempoâ€, è il batterista veronese Zeno De
Rossi. Ma è forse proprio l’aver scelto due musicisti capaci di fondere mirabilmente classicitÃ
ed audacia, come Michele Polga e Francesco Bearzatti, fra i migliori giovani sassofonisti italiani
di questi anni, a rendere la musica del contrabbassista bresciano più leggibile e coerente, di
qualità sempre sopraffina.