Annika Borsetto (vocals, ukulele),
Martin Ohrwalder (trumpet, flugelhorn),
Luis Zoeschg (electric and acoustic guitar),
Norbert Dalsass (double bass, contrabass guitar),
Christoph Zoeschg (drums,percussion).
1) Albatros (N.Dalsass); 2) Our Aim (A.Borsetto);
3) The Rambler (N.D., L.Zoeschg); 4) Our Aim (A.B.);
5) Zirmait (L.Z.); 6) A Fanfare Reminds Your Way Back (M.Ohrwalder);
7) Song for Pete (L.Z.); 8) Ari’s (L.Z.) – Saguaro (N.D.): 9) Our Aim (A.B.);
10) Peace Convention (N.D., L.Z.); 11) Our Aim (A.B.); 12) Albatros (N.D.).
Recorded in October 2018, at Il Pollaio Studio, Ronco Biellese (Biella),
by Piergiorgio Miotto; mixed and mastered in January 2019 at Brixen (Bolzano),
by Klaus Ramoser. (available in both Cd and Lp format).
A otto anni da Chacmools – progetto sviluppato con due Cd, «1/2 a dozen» e «The Trio» –
il contrabbassista altoatesino Norbert Dalsass torna a far parlare di sé con un altro disco
interessante ed articolato alla testa di E–volution, affiatata formazione con cui negli ultimi
anni ha pensato, sviluppato e quindi realizzato «Albatros», curandone ogni dettaglio fino
all’accurato mastering finale. Come il titolo lascia immaginare siamo in presenza di una sorta
di suite circolare, dove inizio e fine coincidono, suddivisa in più movimenti che hanno come
filo conduttore il lirismo nostalgico di “Our Aim”, cantato ben quattro volte da Annika
Borsetto, autrice dei disegni del booklet e protagonista anche dell’altra canzone dell’album,
l’altrettanto intensa “Song for Pete”. L’albatros, uccello di grandi dimensioni che riesce a
sfruttare nel migliore dei modi i venti nei suoi lunghissimi voli, guida gli ascoltatori nei loro
mondi onirici con una musica che, come il suo volo, prende lentamente quota, a partire dal
brano che gli dà il titolo e ne costituisce la sintesi programmatica. In questo suggestivo
viaggio musicale si passa da momenti di quiete a sequenze ritmicamente sostenute, con
contrasti timbrici esaltati dal suono alterato della chitarra (“Zirmait”, “Ari’s”) e dalle note acute
della tromba (“Peace Convention”), nonché da un utilizzo estremamente raffinato
dell’elettronica (“A Fanfare Reminds Your Way Back”). Nei tempi medi l’accompagnamento
zigzagante e libero può far apparire l’equilibrio precario, ma è solo un’impressione; in altri
momenti invece la batteria rimarca il carattere rockeggiante della sequenza con interventi
carichi di energia, senza però mai invadere il campo d’azione degli altri musicisti. Il volo
dell’albatros si chiude com’era partito, con la ripresa del sognante tema iniziale, ma quando
sembriamo planare dolcemente a terra, dopo il lungo tragitto percorso, è un urlo, forte
quanto imprevisto, a svegliarci bruscamente per ricordarci che il sogno purtroppo è finito.
L’album è disponibile sia nel formato Cd che Lp.