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Giuseppe Sorato (piano,electric piano, synths, hammond, minimoog),
Nicola Sorato (electric bass, guitars).
Guests : Francesco Michielin (vocals) on n° 1; Massimo Donà (trumpet) on n° 2;
Enrico Pagnin (clarinet) on n° 6, Giorgio Mantovan (guitar) on n° 8.
Loop programs, drums, percussion, arrangements by Giuseppe and Nicola Sorato.
1) Moon with the mum; 2) Smoke; 3) Deep; 4) Pucto dance;
5) Via Monte Rosso; 6) A child’s smile is priceless;
7) Pretty rain; 8) Calcutta’s angel; 9) The road to the trees.
Attivo professionalmente dal 1990, Nicola Sorato, veneziano, è un
bassista elettrico duttile e preparato, poco noto al grande pubblico
quanto apprezzato dagli addetti ai lavori. Non a caso nel suo ricco
curriculum compaiono i nomi dei cantautori Massimo Bubola e Ron, del
pioniere del rock sinfonico Tony Pagliuca (ex–Orme), del chitarrista
new–age Alberto Grollo, ma anche dei jazzisti Fabrizio Sotti, Giulio
Capiozzo e Robert Bonisolo. Più durature sono le recenti esperienze nel
trio del chitarrista Ruggero Robin, nel quintetto di Massimo Donà e nel
gruppo di musica brasiliana Nossa Alma Canta, con la vocalist Rosa
Bittolo Bon. Con il fratello Giuseppe, tastierista, più vecchio di appena
qualche anno, Nicola suona nella band del chitarrista Giorgio Mantovan.
Dopo molti dischi registrati come sidemen, «Fourhands», a lungo
preparato, segna una tappa importante del percorso musicale dei fratelli
Sorato, rappresentando sia la sintesi di almeno due decenni di lavoro,
soprattutto compositivo, sia, finalmente, la prima importante prova da
leader (per entrambi). Autori al 50% delle musiche – ad eccezione
di Deep, firmata dal solo Nicola – i fratelli riescono a riassumere nel
migliore dei modi in appena nove brani le loro variegate esperienze
musicali, facendo largo uso della tecnica della sovraincisione ma
soprattutto dell’elettronica che, oltre a creare tappeti sonori e produrre
effetti, fornisce alla musica sia il necessario sostegno ritmico
–percussivo che l’ampia tavolozza dei colori di un’orchestra sinfonica.
Nicola – un occhio puntato si Jaco Pastorius, l’altro su Marcus Miller – e
Giuseppe – che non ignora la lezione di Joe Zawinul – fanno in pratica
tutto da soli, avvalendosi soltanto del prezioso apporto di tre solisti
–amici in altrettanti brani. Si ascoltano così la tromba di Massimo DonÃ
nella davisiana Smoke, il clarinetto di Enrico Pagnin nella lirica A child’s
smile is priceless e la chitarra di Mantovan nella suggestiva Calcutta’s
angel. Sospesa tra fusion e funky, tra Weather Report e Miles Davis,
pop sinfonico e Pat Metheny, la musica dei Sorato non ha pretese di
grande originalità ma ha il pregio d’esser gradevole, fresca e sincera. Il
che, di questi tempi, non è poco.