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Mirco Mariottini (clarinet, bass clarinet), Stefano Battaglia (piano).
1) Improvisation I; 2) Improvisation II; 3) Improvisation III; 4) Improvisation IV;
5) Improvisation V; 6) Improvisation VI; 7) Improvisation VII; 8) Improvisation VIII;
9) Improvisation IX; 10) Improvisation X; 11) Improvisation XI; 12) Improvisation XII.
Recorded, mixed and mastered at Artesuono Recording Studios,
Cavalicco (Udine), by Stefano Amerio.
Dopo anni di frequentazione, a partire dal laboratorio permanente di
ricerca musicale Theatrum – che ci ha lasciato in eredità dal 1998 al
2003 quattro riuscite incisioni – fino all’insegnamento nei corsi di Siena
Jazz, il clarinettista toscano Mirco Mariottini ed il pianista milanese
Stefano Battaglia si sono finalmente incontrati in studio di registrazione,
sotto l’orecchio attento di Stefano Amerio, lasciandosi trasportare da
una comune attitudine alla libera improvvisazione. Da quella splendida
seduta sono state scelte alla fine le dodici tracce che danno vita ad un
disco dove trova mirabile e compiuta espressione quella che non è
esagerato definire “the art of duoâ€. Ognuna delle dodici improvvisazioni
è dedicata a un musicista, sicuramente importante per la loro
formazione. Ci troviamo di fronte a dodici perle musicali dove un dialogo
serrato lascia spesso spazio ai silenzi ed ai pianissimi, e le note sono
centellinate sempre con sapiente sensibilità . Particolarmente riuscito è il
raffinato blues dedicato a Paul Bley (Improvisation III), ma il clarinetto
basso di Mariottini sa trovare momenti di grande intensità sia
nell’omaggio a Jimmy Giuffre (Improvisation II) che in quello a Krzystof
Komeda (Improvisation VIII). I due improvvisatori curano
magistralmente le dinamiche di tutti i dodici brani, dando vita a flussi
sonori intensi e pervasivi, capaci di creare sfumature timbriche e colori
che lasciano con il fiato sospeso nei più movimentati omaggi a Igor
Strawinsky (Improvisation IV) e Valentin Silvestrov (Improvisation VII).
Dall’ascetico clima dell’iniziale Improvisation I al dolce e nostalgico
tributo finale a Rosa Balistreri (Improvisation XII), «Music for Clarinets
and Piano» si conferma un lavoro dai tratti crepuscolari, sorta di
“chamber musicâ€, con un suono ed un linguaggio che, nonostante le
evidenti influenze jazzistiche, può in qualche modo esser ricondotto ad
una certa idea di "italianità ", autonoma ed originale. Se Stefano
Battaglia – dal 2004 artista di punta dell’Ecm – non ha certo bisogno di
presentazioni, il disco ci consente di apprezzare anche il talento
straordinario, specie al clarinetto basso, di Mirco Mariottini, (oggi uno
dei più importanti “eredi di Eric Dolphyâ€, secondo il flautista americano
James Newton).