Michele Calgaro (guitars), Alex Sipiagin (trumpet, flugelhorn), Robert Bonisolo (tenor sax); Lorenzo Calgaro (double bass),
Mauro Beggio (drums) on tracks 1/2/3/4/5; Makar Novikov (double bass), Sasha Mashin (drums) on tracks 6/7/8/9.
1) Short Wave (L.Calgaro); 2) Blizzard; 3) Letter to Evans; 4) Full Score; 5) Souvenirs;
6) Live Score (A.Sipiagin); 7) Steppin’ Zone (A.Sipiagin); 8) One for Hall; 9) Querida; 10) Arise.
Track 1–5 recorded on 9th July 2015 at Imputlevel Studio, S.Biagio di Callalta
(Treviso), by Claudio Zambenedetti; Tracks 6–10 recorded on 14th May 2018 at
Art Music Studio, Bassano Del Grappa (Vicenza), by Diego Piotto; all tracks mixed
and mastered in January 2019 at Thelonious24 Studio, Montecchio Maggiore
(Vicenza), by Lorenzo Calgaro.
Molto attivo sia in campo didattico che concertistico, Michele Calgaro lo
è molto meno in quello discografico, specie in qualità di leader. Ma
quando pubblica un nuovo album lo fa sempre perché ha qualcosa di
nuovo ed interessante da dire. Se c’erano voluti 5 anni per riportare in
studio il quintetto che ci aveva regalato l’ottimo «Progressions» (2011,
Caligola), ne abbiamo dovuto aspettare altri quattro per godere i frutti di
questa seduta di registrazione, cui sono stati aggiunti quattro brani
registrati l’anno scorso con una diversa coppia ritmica, questa volta
russa. Ci sono ancora al suo fianco l’energica tromba di Alex Sipiagin –
qui anche autore di due brani – ed il sapiente sax di Robert Bonisolo,
collaudati e preziosi compagni d’avventura, che con Michele sono
anche gli unici musicisti presenti in tutte e nove le tracce del disco (la
decima, Arise, è un breve e delicato solo di chitarra). «Full Score» è un
lavoro profondo e sincero, vario ed allo stesso tempo estremamente
coerente. Se la partenza con Short Wave è a dir poco bruciante,
l’atmosfera sa farsi più morbida e rarefatta in Letter to Evans (un altro
riuscito omaggio è quello fatto a Jim Hall). Ha detto del suo lavoro
Michele Calgaro: “La mia scrittura nasce quasi sempre da storie ed
estetiche interiori, pensate al servizio dell’improvvisazione: un equilibrio
delicato, uno stimolo per un racconto collettivo capace allo stesso
tempo di valorizzare le singole individualità, dove le azioni
dell’interpretazione e dell’improvvisazione estemporanea dei musicisti
sono la vera sostanza dei brani… La fortuna di poter percorrere questi
sentieri insieme a compagni straordinari, che riescono a coniugare con
naturalezza intensità e relax, è un valore aggiunto impagabile, e poter
fermare alcuni di questi momenti in una registrazione rende invece
ripetibili e condivisibili i risultati di questo, per me sempre sorprendente,
processo creativo”.