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Maurizio Camardi (soprano and tenor sax, duduk, harmonic flute, samples),
Francesco Ganassin (clarinet, bass clarinet, ocarina, ciaramella, live electronics).
Special guest: Massimo Carlotto (narrator) on track n. 11.
1) Il respiro dell’arte (Camardi, Ganassin); 2) Traditional Albanian Song; 3) Garnir (Camardi, Mauro Palmas); 4) Darlene (Ganassin); 5) Sabbia (Ganassin); 6) Black Danube (Hamiet Bluiett); 7) Il viaggiatore incantato (Camardi); 8) Izmir (Ganassin); 9) Witchi–Tai–To (Jim Pepper); 10) Armaduk (Camardi); 11) Il respiro di Giotto (Camardi, Ganassin, Carlotto).
Live recorded at Cappella degli Scrovegni, Padova, on 15th April 2024; mixed and mastered at True Colours Studio (Carlotto’s voice added),Padova, in September 2024; sound engineer: Francesco “Franz” Fabiano.
Maurizio Camardi e Francesco Ganassin, pur separati da una generazione, hanno alle spalle analoghi percorsi musicali, che partono da solide radici jazzistiche per poi allargare lo sguardo verso le musiche del mondo. Entrambi poi sono soliti mettere la loro musica al servizio della parola, accompagnando sulla scena attori, scrittori e poeti. Il duo ha messo in piedi nel 2024 un suggestivo spettacolo multimediale intitolato, come il primo brano dell’album, Il respiro dell’arte, in cui la musica intesse un dialogo con i colori di Kandinsky e Mondrian, Matisse e Frida Khalo. Le arti figurative tornano al centro della loro attenzione, ma questa volta soltanto musicale, con «Il respiro di Giotto», dove l’inimitabile blu del maestro di Bondone, fra i massimi esponenti dell’arte pre–rinascimentale italiana, diventa ispirazione e filo conduttore di un immaginifico viaggio sonoro che, pur non trascurando i riferimenti jazzistici (Black Danube e Witchi–Tai–To, così come Darlene ne sono la più significativa testimonianza), fa di tutto per superarli. Si passa così dall’ipnotico incedere di un brano tradizionale albanese all’affascinante Armaduk, la composizione originale che Camardi ha riproposto più frequentemente nelle sue incisioni, ma anche dalle cadenze arabe di Izmir alle dolci ed accattivanti melodie di Garnir, Il viaggiatore incantato o Sabbia. Se Francesco Ganassin si conferma superbo specialista dei clarinetti, soprattutto il basso, Maurizio Camardi è abile interprete sia del sax soprano che di strumenti tradizionali come il duduk. Un utilizzo misurato ma funzionale dell’elettronica, sia preparata in studio che utilizzata nel “live”, arricchisce e completa un lavoro coerente, privo di sbavature, che non si direbbe registrato dal vivo, davanti a pochi fortunati spettatori, all’interno della Cappella degli Scrovegni di Padova. L’incantevole splendore degli affreschi di Giotto deve aver non poco contribuito alla riuscita di una registrazione intrisa di magia, per questo unica e difficilmente ripetibile. Fa eccezione il lungo brano finale, registrato in studio, che dà il titolo all’album, dove lo scrittore Massimo Carlotto dà voce a un breve racconto scritto per l’occasione, presente sia in italiano che in inglese nell’elegante booklet del Cd, completato da splendide fotografie scattate nella cappella.