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Maurizio Camardi (sax soprano, sopranino e baritono), Alfonso Santimone (pianoforte),
Danilo Gallo (contrabbasso), Enzo Zirilli (batteria, percussioni).
Ospite: Vincenzo Zitello (arpa celtica)
Questo quarto disco da leader del plurisassofonista Maurizio Camardi appare un lavoro
delizioso, sospeso fra paesaggi nordici cari a Jan Garbarek e colori più vivaci di un’America
Latina osservata più con gli occhi di un viaggiatore interessato che di un distratto turista. Lo
coadiuva in questo viaggio un’eccellente sezione ritmica formata da Alfonso Santimone,
pianoforte, Danilo Gallo, contrabbasso, Enzo Zirilli, batteria e percussioni. Come se non
bastasse, aggiunge nuovi ed ancor più suggestivi colori alla musica, l’arpa celtica di Vincenzo
Zitello. Qualcosa di più di un semplice ospite speciale, come si usa dire, musicista sensibile e
raffinato che riesce ad amalgamarsi con il gruppo così bene al punto da apparirne come un
componente stabile. Ciascuno degli altri quattro componenti del gruppo fornisce anche un
prezioso apporto compositivo, riuscito in particolare quello dei Zirilli, autore di Top Zegret,
anche se è il leader naturalmente a ritagliarsi lo spazio maggiore, firmando ben sette degli
undici brani presenti nell’album, che ai apre e so chiude con due ipnotiche e suggestive
melodie, quelle di Asia e Ikebana, che danno un po’ l’impronta generale di un lavoro coerente
ed omogeneo, che scorre dall’inizio alla fine come una sorta di racconto per immagini, alla
stregua di quello contenuto nell’elegante e corposo libretto inserito all’interno del disco, firmato
dal fotografo Paolo Mazzo, che accompagna a sua volta un breve ma prezioso racconto inedito
che lo scrittore padovano Massimo Carlotto ha regalato a Camardi, cui è legato da un’antica e
sincera amicizia. Un’omogeneità che non è però sinonimo di monotonia. Basta ricordare, a tal
proposito, la prorompente foga ritmica di Violet, fra i pochi brani in cui il leader imbraccia
l’amato sax baritono. L’avventura del sassofonista padovano come leader era iniziata nel 1997
con un altro album Caligola, «In alto mare», ed è poi proseguita con due dischi pubblicati per le
edizioni de Il Manifesto, «Nostra patria è il mondo intero» (1998), che ha avuto come ospiti
Robert Wyatt e Ricky Gianco, e «La frontiera scomparsa» (2001), cui hanno partecipato Ricky
Gianco, Lella Costa e Mauro Giovanardi, cantante dei La Crus. Non si debbono infine
dimenticare le due belle prove fornite da Camardi come componente del Sax Appeal
Saxophone Quartet, «Giotto» (1995), con ospite Claudio Fasoli, e «Blowing» (2000), pubblicate
entrambe dalla Soul Note.