
Massimo Donà (tromba), Francesco Bearzatti (sax tenore), Lele Rodighiero (tastiere),
Nicola Sorato (basso elettrico), Davide Ragazzoni (batteria, percussioni).
Ospiti: Toni Toniato (voce recitante), Cheryl Porter (voce),
Andrea Braido (chitarra solista), Maurizio Trionfo (chitarra), Paolo Vianello (pianoforte)
Terzo album da leader del trombettista–filosofo Massimo Donà , tornato nel 2001, dopo molti
anni, alla musica “militante†con un quintetto che ha nel sax di Francesco Bearzatti il suo nome
più illustre. Le forti ascendenze davisiane, quello di «Tutu» soprattutto, presenti in «For Miles
and Miles» (2003), sono qui un poco stemperate, ma non più di tanto; si ascolti la tromba nel
concitato finale di Running away, in favore della maggiore varietà d’un progetto che si muove
davvero a 360 gradi, partendo dall’hard–bop delle origini, significativa la ripresa di Jazz Forms,
tema composto negli anni ’80 quando Donà guidava un quintetto comprendente l’indimenticato
Maurizio Caldura, e che ha dato poi il nome al gruppo, per arrivare alla melodia quasi pop di
Secret Soul, con la profonda voce nera di Cheryl Porter in primo piano. Ma sono molti gli ambiti
toccati dal jazz fresco e sempre godibile di Donà in questo disco. Si va dal jazz lineare di
Capitan Rabarbaro o della ballad Federico’s Lullaby a quello sapientemente bluesy di Panta
Tanta, dal nervoso free–funk di Non so al dondolante funky davisiano di Per Bacco e Adelchi in
Paris. Ed ancora, dal funk più robusto ma cantabile allo stesso tempo di Sweet Pea Pea, in cui
svetta la pirotecnica chitarra di Andrea Braido, al suggestivo incontro con la poesia di Toni
Toniato in Magic Poetry od all’effervescente soul–jazz del brano che dà il titolo all’album,
arricchito dall’agile canto scat della Porter, pezzo su cui vale la pena di spendere qualche
parola. Lo spritz, per chi ancora non lo sapesse, è un aperitivo assai diffuso nel Veneto,
piacevole e non troppo forte cocktail composto da acqua frizzante (meglio seltz), vino bianco
più un liquore a scelta fra Bitter, Select ed Aperol. Proprio per Aperol Massimo Donà , che è
anche un apprezzato filosofo, docente all’Università S.Raffaele di Milano, aveva scritto nel
2003 un breve e divertente saggio, la «Fenomenologia dello spritz», di cui viene proposto nel
booklet un significativo estratto. A questo concetto del “bere come esperienza di libertà â€
rimanda volutamente la musica composta ed incisa da Donà , che dell’album ha curato anche la
parte grafica, a metà strada fra naif e pop–art, assegnando un adeguato spazio agli originali
ritratti fotografici scattati a tutti i musicisti da Raffaella Toffolo.