
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Giampaolo Casati (tromba), Mario Bellavista (pianoforte),
Marc Abrams (contrabbasso), Mimmo Cafiero (batteria)
Non lo si direbbe proprio un album di debutto, questo di Mario Bellavista. Ed infatti il pianista
palermitano, classe 1968, è tutt’altro che un esordiente, e solo i gravosi impegni di un’avviata
professione, quella di avvocato penalista, ne avevano finora ritardato l’approdo discografico.
Bellavista inizia infatti a suonare il piano all’età di sette anni e frequenta il Conservatorio.
Scopre il jazz nel 1987 e partecipa ai seminari di Siena nel 1994 e di Perugia nel 2000. Suona
in diversi contesti, ma con l’intensificarsi degli impegni professionali è costretto a diradare i
concerti, preferendo esibirsi soprattutto all’interno di festival. Il quartetto protagonista di
quest’incisione è da qualche anno la sua formazione stabile prediletta, anche se quando può
affronta senza timore il piano–solo. Lungo le dieci tracce che lo compongono, «4 Friends» è
opera tanto matura sul versante tecnico ed espressivo quanto coraggiosa nell’affidarsi a
composizioni originali che, nelle note di copertina, sono minuziosamente commentate dal
sassofonista Paul H.Jeffrey. Del pianista emergono il nitore, la fluidità di fraseggio e la pienezza
di tocco, qualità esaltate dalla splendida sonorità di un prezioso Fazioli gran coda e fedelmente
restituite dalla registrazione effettuata presso l’ormai famoso studio di Stefano Amerio. Del
gruppo, completato dal contrabbassista newyorkese, ma ormai veneziano d’adozione, Marc
Abrams, dal trombettista genovese Giampaolo Casati e dal batterista palermitano Mimmo
Cafiero, colpiscono il raffinato “interplay†e l’eleganza del gioco dinamico degli incastri. Della
vena compositiva di Bellavista, assai mobile e fresca, si apprezza la varietà tematica e la
squisita cantabilità di ciascun brano, sia di quelli segnati da un incedere acceso ed incalzante
(l’ipnotico valzer di Partrap, il dinamico Mirricordi, che parte a ritmo di samba, passando poi in
4/4, l’orecchiabile cadenza melodica, ad andamento circolare, di Gea not jazz, sia di quelli che
si distendono in ritmi più lenti e morbidi (il melanconico Butter and mouse, tema in minore, la
dolce bossanova di You tone, il breve ma intenso piano–solo di Peter fly. Una nota di merito va
infine al costante senso della misura, evidente segno di maturità , di cui dà prova Bellavista
come interprete: gli assoli sono incisivi ma non debordanti, e non prevaricano mai i compagni; il
fraseggio è molto fantasioso ma non concede nulla alla prolissità ; le linee melodiche hanno un
gusto romantico ma non certo dolciastro. «4 Friends» si conferma insomma opera prima
decisamente matura e riuscita, e non dovrebbe mancare di stupire piacevolmente gli
appassionati.