Marco Ponchiroli (piano)
1) Se ci penso; 2) Hercules; 3) Braxi; 4) Come ti dicevo;
5) Jumprovisation; 6) Impromptu; 7) Toccata; 8) Continuo;
9) Via di fuga; 10) Elegia; 11) Passage; 12) Misty morning; 13) Giuliana.
Recorded, mixed and mastered at Cavalicco (Udine), in March 2012.
Diplomatosi nel 1989 al Conservatorio di Venezia, Marco Ponchiroli ha
debuttato come leader nel 1995. L’album, «Fast Marghera», metteva già
in luce le sue non comuni doti strumentali e compositive. Il pianista
veneziano incide da ormai un decennio per la nostra etichetta. I primi
due dischi Caligola sono duetti, e costituiscono la riuscita sintesi di
altrettanto importanti e durature collaborazioni, con il sassofonista Gigi
Sella («Warm up») e la cantante Enrica Bacchia («Like You»).
Ponchiroli co–firma ancora nel 2007 un album Caligola insieme al
pluristrumentista Bebo Baldan, qui nelle vesti di batterista («The Italian
Jazz Art»), ma nello stesso periodo è soprattutto attivo protagonista di
uno splendido trio paritetico con Roberto Caon, contrabbasso, e Marco
Carlesso, batteria. Un vero peccato che il gruppo, subito dopo l’uscita
del suo primo disco, «Slash Art 3» (2010) – nient’altro che il nome del
gruppo – decida di sciogliersi. Dopo molte altre collaborazioni, e non
pochi ripensamenti, Marco Ponchiroli ha finalmente deciso di tirare le
somme di quasi vent’anni di attività professionale affrontando un po’
quella che è la prova del nove per tutti i pianisti jazz, la difficile sfida del
piano–solo. Punto di arrivo, ma allo stesso tempo di partenza di un
nuovo percorso artistico che, ne siamo certi, gli riserverà, e non solo in
Italia, grandi soddisfazioni. A lungo desiderato, profondamente
meditato, «Solo» è il fedele autoritratto di un artista che si rivela qui
molto più complesso e ricco di sfaccettature di quanto prima potesse
apparire. Sarà che affrontare il pianoforte in solitudine è un po’ come
una seduta di psicanalisi, sarà l’effetto dello splendido Fazioli di Stefano
Amerio, sarà il desiderio di mettere quanta più carne al fuoco possibile,
ma qui il pianista recupera gli studi classici
(Toccata, Continuo ed Elegia), un naturale trasporto lirico
(Braxi e Giuliana), un certo gusto minimalista (Passage), ma anche il
suo solido retroterra jazzistico (Improptu e Misty morning, unico brano
già inciso), con inaspettate aperture tristaniane (Via di
fuga o Jumprovisation). Ponchiroli sorprende anche chi prima pensava
di conoscerlo con un soliloquio sincero ed avvincente, regalandoci
tredici bozzetti, alcuni molto brevi (forse i migliori), in cui è consigliabile
tuffarsi senza preconcetti, lasciandosi trasportare dallo scorrevole
flusso musicale di un disco che si rivela pienamente solo dopo ripetuti
ascolti.
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Graduated in 1989 at the Venezia Conservatory, Marco Ponchiroli made
his debut as leader in 1995. The album, «Fast Marghera», already
highlighted his unusual instrumental and composing talent. By now
Marco has recorded for Caligola from a decade. The first two albums
are duets, and represent the successful synthesis of likewise important
and long–lived collaborations, with the saxophonist Gigi Sella («Warm
Up») and the singer Enrica Bacchia («Like You»). Ponchiroli signs again
in 2007 a Caligola Cd with the multi–instrumentalist Bebo Baldan («The
Italian Jazz Art»). However in the same period Ponchiroli is most of all
an active protagonist in a wonderful trio with the equal members
Roberto Caon and Marco Carlesso. It’s a real pity that the band decided
to break up immediately after the release of its first album, «Slash Art
3», which is nothing else than the name of the band itself. After many
more collaborations and not few reflections, Marco Ponchiroli has finally
decided to take stock of nearly twenty years of professional activity
tackling what is in a sense the litmus test of all jazz pianists, the difficult
challenge of the solo piano. This is the arrival point but at the same time
the point of departure of a new artistic path that, we are sure, will set
aside for him great satisfactions, not only in Italy. Long–desired and
deeply planned, «Solo» is the accurate self–portrait of an artist that here
reveals himself to be much more complex and full of facets than what
may have appeared before. It could be that dealing with the piano in
solitude is a bit like a psychoanalysis session, it could be the effect of
Stefano Amerio’ splendid Fazioli, it could be the desire of having as
much as possible on one’s plate, but here the pianist puts together the
classical studies (Toccata, Continuo, Elegia), a natural lyrical rapture
( Braxi, Giuliana), a sort of minimalist taste (Passage) with his solid jazz
background (Improptu, Misty morning), full of unexpected Tristano
breaks (Via di fuga or Jumprovisation). Ponchiroli surprises with a
sincere and engaging soliloquy even those that thought to know him
before, giving us thirteen sketches, some very short (maybe the best
ones). It’s advisable to dive into them with no prejudices, being carried
away by the fluid musical flow of an record that reveals itself completely
only after several listenings.