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Marcello Abate (guitar) out on 4, Matteo Padoin (double bass) out on 5,
Daniele Patton (drums) out on 5, Valentina Fin (vocals) out on 3/4/6/7/9.
Special guests:
Pietro Tonolo (flute, soprano and tenor sax) on 1/6/7,
Robert Bonisolo (tenor sax) on 1/7, Paolo Birro (piano) on 4.
1) Fennec; 2) Norma / John; 3) White Note Tune; 4) Solar Panels; 5) Blue Eyes;
6) Call if You Need Me; 7) Campalto; 8) Rabarbaro; 9) Tapum (traditional); 10) Il testamento dell'albero.
Recorded in 2022 at Snap Studio, Vigo Meano (Trento), by Daniele Patton;
mixed and mastered at XPERIMENTA Studios, Ostia (Roma), by Flavio Cangialosi.
A tre anni dalla prematura scomparsa del giovane pianista Marco Birro (1993–2020), Valentina Fin, Marcello Abate, Matteo Padoin e Daniele Patton, suoi amici e compagni di studi al Conservatorio di Vicenza, hanno voluto ricordarlo con un prezioso progetto discografico, che ha oltretutto il merito di farci conoscere delle composizioni rimaste sin qui inedite. Vi si ascolta per lo più una musica malinconica e profonda, in cui le parti vocali, con testi della Fin in italiano (ad eccezione di Blue Eyes, parole e musica di Marco), si alternano alle parti strumentali in trio, quartetto e quintetto. Dopo aver completato i suoi studi al conservatorio vicentino, il giovane pianista si era perfezionato al Berklee College di Boston e, pur con un solo album da leader alle spalle («Un bellissimo albero»), si stava affermando come uno dei più interessanti pianisti dell’ultima generazione. Per completare nel migliore dei modi il sentito tributo sono stati chiamati tre illustri ospiti, che furono anche suoi insegnanti, ovvero i sassofonisti Robert Bonisolo e Pietro Tonolo e, in una sola traccia, Solar Panels, il pianista Paolo Birro, padre di Marco. Oltre ai tre brani cantati in italiano, intensi e delicati allo stesso tempo, ci piace ricordare Fennec, con sugli scudi flauto, sax tenore e voce, usata, in assenza di parole, alla stregua di uno strumento. Il sax soprano di Tonolo è impeccabile in Call if You Need Me (di cui esiste su YouTube una versione in piano solo registrata a Boston dal suo stesso autore), così come è avvincente il rincorrersi dei due sax tenore e della chitarra in Campalto, che ci riporta ai quintetti guidati da Paul Motian all’inizio degli anni ‘80. Tapum infine, tradizionale canto alpino della prima guerra mondiale, ci ricorda la grande passione del giovane pianista per la musica popolare, veneta in particolare.
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Three years have passed since the early death of pianist Marco Birro (1993-2020), and his friends and fellow students at the Conservatory of Vicenza Valentina Fin, Marcello Abate, Matteo Padoin and Daniele Patton gathered to pay a tribute to him through a precious project which also uncovers previously unreleased songs. The music is mostly profound and melancholy and the vocal parts, with lyrics that Fin wrote in Italian (except Blue Eyes, words and music by Marco) alternate with instrumentals played in a trio, quartet and quintet. After completing his training at the Conservatory of Vicenza the young musician specialized at Boston’s Berklee College and, despite recording one single album as a leader («Un bellissimo albero»), he was on his way to become one of the most interesting pianists of his generation. To complete this heartfelt tribute in the best possible way three special guests, who were Marco’s teachers as well, were invited: saxophonists Robert Bonisolo and Pietro Tonolo and pianist Paolo Birro, Marco’s father, who plays in Solar Panels. Besides the three songs in Italian, which are intense as they are delicate, it is worth mentioning Fennec where one can hear the flute, tenor sax and the voice used as an instrument since no words are sung. Tonolo’s soprano saxophone is impeccable in Call if You Need Me (there is a piano solo version on YouTube played by Birro himself in Boston) and the two tenor saxophones alternating with the guitar in Campalto, which reminds of Paul Motian’s quintets in the early 80s, is equally captivating. Finally, the traditional Alpine song Tapum, which was composed during World War I, recalls the young pianist’s passion for folk music, especially from Veneto.