Jacopo Fagioli (trumpet), Nicola Caminiti (alto sax), Luca Zennario (guitars),
Michelangelo Scandroglio (double bass), Mattia Galeotti (drums).
Guests: Alessandro Lanzoni (piano) on tracks 1/4/5/6, Nico Tangherlini (piano) on tracks 7/8/9.
1) When Nobody Is Listening; 2) Heritage; 3) Camporovere; 4) Simala;
5) If I Could, Why Not? (reprise); 6) How Time Flies; 7) Giochi di Luca;
8) Same Genes; 9) Recitativo. All tunes composed by Luca Zennaro
Recorded on June 17/18/19, 2019, by Mario Marcassa, at Cat Sound Studio,
Badia Polesine (Rovigo), Italy; mastered in December 2019 by Stefano Onorati.
Già l’album del debutto, «Javaskara» (2018), aveva favorevolmente colpito gli addetti ai
lavori. Non si può parlare quindi di una vera e propria sorpresa ma certamente – Luca
Zennaro, nato a Chioggia nel 1997 ed ancora studente del Conservatorio di Rovigo – di una
straordinaria e precoce maturità. È il disco della conferma «When Nobody Is Listening»,
forte di un jazz quasi sussurrato, introspettivo, ma capace di accendere fuochi improvvisi,
forte di un’energia che nei giovani appare spesso sopita, come succede nell’avvincente
incipit iniziale del brano che gli dà il titolo. Sono interessanti i raddoppi operati sia nella front
line dei fiati – al siciliano Nicola Caminiti, già ammirato in «Javaskara», si aggiunge ora
l’ottimo Jacopo Fagioli – che nell’accompagnamento armonico, con la stimolante ricerca di
nuovi equilibri grazie alle sempre diverse combinazioni timbriche offerte da piano e chitarra.
Il sestetto del nuovo disco si avvale, rispetto al quartetto del primo, di una sonorità più piena
e rotonda, avvolgente, ricca di sempre nuove sfumature. Non ci si deve far distrarre dalla
presenza di due giovani talenti, a loro volta leader, come Alessandro Lanzoni e Michelangelo
Scandroglio. Qui il loro talento viene messo a disposizione del leader e della sua sapiente
chitarra, in grado di sussurrare più che di gridare linee melodiche sempre chiare, eloquenti e
sincretiche ancorché meditative, come nel breve ma pregnante solo di Heritage.
L’improvvisazione di Zennaro s’intreccia mirabilmente con del piano di Lanzoni prima, di
tromba e sax poi, in How Time Flies, con un crescendo di tensione che ne fa uno dei brani
più riusciti dell’album. Altrettanto sincretica nel suo rimando al tamburiniano Giochi di luci,
presente nel vecchio lavoro, è la cantabile Giochi di Luca, mentre il piano di Nico Tangherlini
sostiene con efficacia la tromba di Fagioli nel finale Recitativo che, partendo con andamento
lento e riflessivo, quasi un “largo” della musica classica, cresce gradualmente d’intensità,
risultando forse la sintesi di un lavoro originale e riuscito, che fotografa nel migliore dei modi
i passi da gigante compiuti in soli due anni dal giovane chitarrista veneto