
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Luca Zennaro (electric guitar), Nicola Caminiti (alto sax), Nicolò Masetto (double bass),
Marco Soldà (drums). Special guest: Federico Pierantoni (trombone), on tracks n. 5 & 6.
1) Tema di Baker Street; 2) Can’t wait for Enrico; 3) Nora;
4) If I could, why not?; 5) Sounds like a lie; 6) Giochi di luci (Marco Tamburini);
7) Don’t trust your classmates; 8) Ritorno a Baker Street.
Recorded on 9th and 10th August 2017 by Mario Marcassa at Cat Sound
Studio, Badia Polesine (Rovigo); mixed and mastered in November 2017
by Stefano Onorati.
Ha da poco compiuto 21 anni Luca Zennaro, di Chioggia, e sta ancora
frequentando il Dipartimento Jazz del Conservatorio di Rovigo, dove ha
avuto modo di farsi apprezzare nel suo ultimo anno di insegnamento da
Marco Tamburini. Che sia così giovane non si direbbe. Il suo primo
disco da leader sembra fotografare un musicista già maturo, forte di una
precisa idea musicale. Molti i riconoscimenti sin qui ottenuti: Zennaro è
secondo nel 2017 al concorso Jazz Stage di Riga, dove ha occasione di
suonare con uno dei suoi idoli, Kurt Rosenwinkel, ma nello stesso anno
è anche tra i finalisti del premio Massimo Urbani. Il trio ritmico veneto,
completato dai solidi Nicolò Masetto e Marco Soldà, ha incontrato il
sassofonista siciliano Nicola Caminiti – ora brillante studente della
Manhattan School – nei seminari estivi di Siena Jazz 2016, e l’empatia
nata in breve tempo tra i quattro musicisti è parsa così naturale da
convincere Luca a formare il suo primo gruppo stabile. I brani, composti
dal chitarrista in questi ultimi due anni, alternano episodi dal forte
impatto ritmico ad altri più eterei e riflessivi, ma colpiscono tutti per la
loro freschezza e capacità di catturare l’attenzione sin dal primo ascolto.
Oltre a sette riuscite composizioni originali – fra cui ci piace ricordare
Ritorno a Baker Street ma anche le più movimentate Can’t wait for
Enrico e Sounds like a lie – Zennaro propone un’accorata rilettura di
Giochi di luci, dolcissima ballad di Marco Tamburini, indimenticato
maestro che aveva subito intuito il suo talento. In questo, così come nel
brano che lo precede, si aggiunge con efficacia al quartetto il
ventottenne trombonista bolognese Federico Pierantoni, cui va dato
merito di essere entrato senza problemi nello spirito del disco. Una
curiosità, legittima, viene suscitata dal titolo prescelto, che ricorda le
lingue dell’Europa orientale ma che non è altro invece che una versione
“esotica” di giavascara, parola che nel dialetto dei nonni polesani di
Luca significa scapigliato. Anche questa è una scelta che la dice lunga
su come questo lavoro sia il frutto di una ricerca, non solo musicale, che
ha che fare con le sue origini.
_______________________________________________________________
Luca Zennaro from Chioggia has just turned 21, and he is still attending the Jazz
Department of the Conservatory of Rovigo, where he had the chance to get noticed
by Marco Tamburini, during his last year of teaching. One would not think he is so young.
His first record as a leader seems to picture an already mature musician, with a strong
and precise musical identity. He has received many awards so far: Zennaro qualified
second in 2017 in the Riga Jazz Stage Competition, where he had the chance to
perform with one of his idols, Kurt Rosenwinkel; but in the same year he was also
among the finalists in the Massimo Urbani Award. The rhythmic trio from Veneto,
completed by Nicolò Masetto and Marco Soldà, has met the Sicilian saxophonist
Nicola Caminiti, now a brilliant student of the Manhattan School, during the Siena
Jazz Summer Workshop 2016, and the empathy instantly born among the four artists
was so natural to convince Luca to form his first stable group. The songs, composed
by the guitarist in the last two years, alternate episodes with a strong rhythmic impact
with others more ethereal and reflective, but all strike for their freshness and ability
to capture attention from the first listening. In addition to seven successful original
compositions, among which we like to remember Ritorno a Baker Street, but also
the liveliest Can’t wait for Enrico and Sounds like a lie, Zennaro offers a heartfelt
rereading of Giochi di luci, sweet ballad by Tamburini, the unforgotten master
who had immediately sensed his talent. In it, as well as in the track that precedes it,
the twenty–eight year old trombonist Federico Pierantoni is efficaciously added to
the quartet, entering effortless into the record’s mood. A legitimate curiosity is
aroused by the chosen title, which recalls the languages of Eastern Europe,
but instead is nothing more than an “exotic” version of giavascara, a word that
in the dialect of Luca’s Polesani grandparents means shaggy. This is also a choice
that speaks volumes about how this work is the outcome of a not only musical research,
which has to do with his origins.