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Roberto Olzer (piano),
Fabrizio Spadea (acoustic guitar),
Yuri Goloubev (double bass).
1) Song for Michel; 2) Nuovo Cinema Paradiso; 3) Chovendo na roseira;
4) Standpoint; 5) C’est ainsi que tu es; 6) Parisian episode V;
7) Stella by starlight; 8) Plain song; 9) The second star to the right / Panic
Recorded at Ardingly, West Sussex, England, in June 2011.
Il trio piano–chitarra–contrabbasso percorre la storia del jazz a partire
dagli anni ’40, assai apprezzato per la sua dimensione cameristica,
soprattutto dagli appassionati che amano un jazz morbido e lineare,
poco spigoloso, raffinato e godibile allo stesso tempo. Si parte quindi
da Art Tatum e Nat King Cole, si passa obbligatoriamente per Oscar
Peterson e si arriva oggi a Ron Carter/Mulgrew Miller/Russell Malone.
Sono questi i riferimenti del Just Music Trio, formazione nata quasi per
caso durante l’intervallo delle prove di un organico ben più ampio, che
cerca un approccio ad una formula spesso troppo “ingessata” il più
possibile originale ed aperto, nuovo per quanto sia possibile, cercando
di privilegiare una visione introspettiva, che vede alternarsi momenti di
sofisticato lirismo ad episodi intensi e coinvolgenti. Sono aspetti questi
che la formazione cameristica contribuisce ad enfatizzare, consentendo
di ascoltare le voci dei singoli strumenti “denudate” dal suono della
batteria e di metter così meglio in luce le personalità dei suoi
componenti. Roberto Olzer, pianista ma anche compositore ed
arrangiatore con una solida preparazione classica alle spalle, ed il
chitarrista Fabrizio Spadea, partito come autodidatta ma che ha poi
completato la sua formazione sino a laurearsi al Dipartimento Jazz del
Conservatorio di Milano, hanno trovato nel contrabbassista russo Yuri
Goloubev, in Italia dal 2004, un partner ideale, capace di dare solidità
ritmica al fitto dialogo di chitarra e pianoforte, ma anche, se necessario,
di prendere in mano le trame melodico–armoniche del trio, grazie ad un
non comune virtuosismo strumentale. E’ un mondo magico ed evocativo
il loro, che li porta ad esplorare territori sempre diversi. Lo dimostra
anche la scelta del repertorio, che spazia da classici come Stella by
starlight a brani poco frequentati come la deliziosa Chovendo na
roseira di Jobim, da composizioni originali ad un’avvincente omaggio al
mai dimenticato Petrucciani con Song for Michel, dalla suggestiva
colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso, uno dei molti capolavori di
Morricone, a riletture ironiche di brani di idoli dei giorni nostri come
Giovanni Allevi o Ludovico Einaudi, cui fra l’altro Goloubev dedica il
riuscito Standpoint, scelto come titolo dell’album.