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Javier Girotto (soprano and baritone sax), Massimo De Mattia (flute),
Bruno Cesselli (piano), Zlatko Kaučič (drums, percussion).
1) Trilemma; 2) Cerca cibo; 3) Truth and death;
4) Il sogno di una cosa; 5) Julijske barve; 6) Aria; 7) Reflettiva.
Qualche volta succede, dopo un concerto, di esserne così soddisfatti da desiderare di potere
portarsene a casa un ricordo, da riascoltare con attenzione per cercare di rivivere quelle
emozioni che la musica ci ha dato. Nel nostro caso un tecnico capace, un buon apparecchio di
registrazione e dei microfoni ben posizionati hanno fatto sì che il miracolo si potesse compiere: ci
troviamo così di fronte ad uno di questi dischi “live” che sono spesso migliori di tanti altri
minuziosamente preparati in studio. Se poi i suoi attori sono musicisti che hanno consuetudine
con l’improvvisazione, abili e creativi quanto basta, può capitare di imbattersi in una piccola
preziosa gemma com’è, a nostro parere, «Il sogno di una cosa», riuscita fotografia di una serata
di grande musica improvvisata. A tessere le fila di un quartetto così compatto ed equilibrato da
apparire gruppo stabile anziché, com’era in verità, formazione estemporanea, “hic et nunc”, sono
naturalmente Bruno Cesselli e Massimo De Mattia, compagni di moltissime affascinanti avventure
concertistiche e discografiche. Graditi ospiti della serata sono invece un improvvisatore attento e
raffinato come il plurisassofonista argentino Javier Girotto – qui impegnato sia al baritono che al
soprano – ed un percussionista creativo e fantasioso, ormai di casa in terra friulana, come lo
sloveno Zlatko Kaučič. Già il prologo con l’ipnotico crescendo di Trilemma, tratta dal disco in trio
del nostro catalogo che ha lo stesso titolo, fa presagire a quanto di buono si può ascoltare nel
prosieguo del disco, dalla rarefatta, quasi sospesa Cerca cibo, ricavata dal doppio album «Skin»
(anche lì in quartetto, ma con Giovanni Maier per Girotto), dall’ostinato tango contemporaneo de
Il sogno di una cosa, tratta da un disco registrato dal vivo a S.Vito al Tagliamento con un largo
ensemble e pubblicato da Artesuono, ideale trampolino di lancio per l’avvincente soprano di
Girotto, alla soave e nostalgica melodia di Reflettiva, brano firmato da Kaučič, che richiama arie
popolari della sua terra ed offre lo spazio per una chiosa finale di grande ed allo stesso tempo
delicata intensità emotiva.
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Sometimes it happens to be so pleased after a gig that you want to take home a memory, to play
back carefully in the attempt to relive the emotions given by the music. In this case a capable
technician, a good recording device and well positioned microphones have made the miracle
possible: this is one of those “live” records that are often better than most of those meticulously
prepared in a studio. And if its actors are musicians who have familiarity with improvisation and
are just enough skillful and creative, you might come across a small precious gem, that in our
opinion «Il sogno di una cosa» is, a successful photograph of an evening of great improvised
music. The ones pulling the strings of a quartet so compact and balanced that it appears as a
permanent band instead of an extemporary “hic et nunc” line–up as it actually was, are of course
Bruno Cesselli and Massimo De Mattia, companions of many fascinating concerts and recording
adventures. Welcomed guests of the evening are instead an attentive and refined improviser as
the Argentine multi–saxophonist Javier Girotto – here playing baritone and soprano sax only –
and a creative and imaginative percussionist, now based in Friuli, as the Slovenian Zlatko Kaučič.
The prologue with the hypnotic crescendo of Trilemma, extracted from the album in trio in our
catalogue with the same title, already bodes well for what you can listen to in the remainder of the
record: from the rarefied, almost suspended Cerca Cibo, taken from the double album «Skin»
(also in a quartet, but with the double bass player Giovanni Maier for Girotto), to the stubborn,
contemporary tango of Il sogno di una cosa from the live album at San Vito al Tagliamento,
recorded with a large ensemble and released by Artesuono, ideal springboard for Girotto’s
charming soprano, and lastly the sweet and nostalgic melody of Reflettiva, signed by Kaučič, who
recalls popular tunes of his homeland and offers space for a final gloss of a great and at the
same time delicate emotional intensity.