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Maurizio Scomparin (tromba), Neil Leonard (sax alto, soprano), Giuliano Perin (vibrafono),
Marcello Tonolo (piano), Luciano Milanese (contrabbasso), Massimo Chiarella (batteria)
Ospite: Dave Samuels (marimba)
Anche questo terzo disco di Giuliano Perin in qualità di leader viene pubblicato, come i
precedenti, dalla nostra etichetta, Caligola Records. «Passion & Reason» prosegue in qualche
modo il percorso iniziato con «Flexibility» (Caligola 2068), e la formazione di base del
vibrafonista padovano sembra essersi ormai assestata, comprendendo, oltre a lui, Maurizio
Scomparin, tromba, Marcello Tonolo, pianoforte, Luciano Milanese, contrabbasso, e Massimo
Chiarella, batteria. In quest’incisione si aggiungono però al quintetto i sassofoni di Neil
Leonard, ed in due brani anche la marimba di un ospite del calibro di Dave Samuels.
Riportiamo, di seguito, un estratto dalle note di copertina scritte per l’occasione dal critico
Franco Fayenz, che ringraziamo sentitamente.
“…E’ il secondo disco che sono chiamato a commentare dopo «Into the Vibes» (grazie). Noto
subito alcune cose che mi fanno piacere: la conferma della sezione ritmica esemplare del
secondo disco, la presenza del sassofonista Neil Leonard che è anche insegnante alla Berklee
di Boston e soprattutto – qui scivolo sul piano personale – quella di Dave Samuels, che
incontrai giovanissimo (lui, non io) negli anni Settanta come virtuoso di vibrafono e marimba nel
gruppo di Gerry Mulligan al quale diede, come qui, un contributo eccellente di espressività e di
eleganza. Noto pure il forte attacco iniziale, arrangiato per i fiati, in medias res, del primo brano
della serie, Renaissance, firmato da Perin, che cattura l’ascoltatore e lo consiglia
implicitamente di non perdere più la concentrazione, perché ne vale la pena. Più oltre, specie
nel quinto e nell’ottavo brano, apprezzo la tromba di Maurizio Scomparin che lo stesso Perin
definisce, parlandone con me, un solista sottovalutato. Condivido. La musica del disco è tutta
bella, al punto che quasi dispiace indicare alcune preferenze, ma si tratta di un obbligo al quale
non ci si può sottrarre… Stupendo è il dialogo fra Samuels e Perin in Letter to Dave, e
magnifico è l’apporto di Leonard in Passion & Reason, brano che dà il titolo all’album, così
come In tangenziale, dove s’impone anche Scomparin. L’album appartiene, dalla prima
all’ultima nota, ad una sorta di amabile ed autobiografico hard–bop, rivisitato alla luce delle
esperienze successive, sebbene posto accanto ai prediletti Art Blakey e Horace Silver, ma non
c’è mai il benché minimo sentore di imitazione…”