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Giovanni Masiero (tenor sax), Dario Zennaro (guitars),
Nicola Dal Bo (hammond organ), Marco Carlesso (drums).
Special guests: Francesca Bertazzo Hart (vocals) on tune n. 6;
Francesco Minutello (trumpet) on tune n. 7.
1) Major Funk; 2) Frank’s Bike; 3) Round 6; 4) Rusty Saxophone;
5) Black Hole Sun (Chris Cornell); 6) Maybe the Last Time (G.Masiero, F.Bertazzo Hart);
7) Blue Note on My Mind; 8) My Delight (N.Dal Bo); 9) U.K. (D.Zennaro).
All tunes, unless otherwise noted, composed by Giovanni Masiero.
Recorded on 13th and 14th February, mixed and mastered in March 2021
at Imput Level Recording Studio, S.Biagio di Callalta (Treviso), by Claudio Zambenedetti.
Non tutti i musicisti pubblicano il loro primo disco poco più che ventenni e freschi di
studi al conservatorio. C’è chi arriva al debutto discografico dopo anni di gavetta e
sacrifici, che gli hanno fatto guadagnare la stima dei colleghi. È questo il caso del
sassofonista veneziano Giovanni Masiero, che ha finalmente inciso a 42 anni il suo
primo album da leader. Ha compiuto studi classici e quindi jazzistici nei conservatori di
Venezia e Castelfranco, per poi svolgere un proficuo lavoro come sideman soprattutto
in larghi ensemble (Orchestra Jazz del Veneto, ma anche con Maurizio Giammarco e
Tommaso Cappellato), dove ha suonato per necessità anche il baritono. Masiero nutre
inoltre un’antica e genuina passione per la boxe, come lascia chiaramente intendere il
titolo del disco, dedicato ad un pugilatore degli anni ’80, Marvin Hagler.«Round6»
trova proprio nel brano che gli dà il titolo il suo momento più intenso e significativo,
grazie alla rutilante batteria di Marco Carlesso ma anche agli ostinati i riff della chitarra
di Dario Zennaro e dell’organo di Nicola Dal Bo. Il quartetto ha alle spalle cinque anni
di attività e si rifà apertamente alle sonorità dell’Organ Trio portato in auge da Jimmy
Smith, ma riesce allo stesso tempo a distaccarsene, suonando un post–bop sincero e
viscerale, carico di groove e blues (Rusty Saxophone). Sia che vengano rilette armonie
boppistiche (Frank’s Bike) che rivisitate le atmosfere ipnotiche e sognanti dei
Soundgarden (Black Hole Sun), il lavoro di Masiero si fa apprezzare per coerenza ed
omogeneità, cui danno un parziale ma prezioso contributo anche la solida tromba di
Francesco Minutello (quanto hard–bop anni ’60 in Blue Note on My Mind, ed anche in
questo caso il titolo è più che programmatico) e la calda voce di Francesca Bertazzo
Hart nella carezzevole bossa di Maybe the Last Time. Da sottolineare infine i contributi
compositivi forniti da Dal Bo con My Delight e Zennaro con U.K., brano sospeso tra
Scofield ed Hendrix. «Round 6» conferma infine, se mai ce ne fosse bisogno, la mai
sopita vitalità del jazz veneto.