
Guido Mazzon (tromba), Paul Rutherford (trombone),
Michel Godard (basso tuba e serpentone), Francesco Branciamore (batteria e percussioni).
A due anni da “Meloritmoarmonico” (Caligola 2019-2), il batterista siracusano Francesco
Branciamore si rende protagonista di un’altra affascinante avventura musicale, dimostrando
ancora maggiore inventiva e coraggio. Ha chiamato ad aiutarlo tre riconosciuti maestri
dell’avanguardia europea, i veterani Guido Mazzon, tromba, Paul Rutherford, trombone ed il più
giovane Michel Godard, francese, oggi forse il maggior specialista europeo del basso tuba.
Con loro ha quindi registrato dal vivo una suggestiva suite di sua composizione, divisa in
quattro movimenti (Winter, Spring, Summer, Autumn), che però con le celebri quattro stagioni
vivaldiane ha davvero poco a che fare. C’è in questo “Improvisation of the four seasons” tutto il
fascino della libera improvvisazione, ma anche la presenza di una scrittura aperta e allo stesso
tempo capace di controllare la materia musicale. Benché il gruppo si riunisca episodicamente,
soprattutto per importanti rassegne (la registrazione è infatti stata realizzata al Siena Jazz
Festival) l’affiatamento e l’interplay sono dei migliori. Ognuno dà il meglio di se stesso, ed è
davvero bello riscoprire qui, oltre al già noto e più volte acclamato talento di Godard, il
fraseggio lucido e dinamico dell’inglese Paul Rutherford, figura chiave del free-jazz europeo
degli anni ’70, oggi troppo spesso ingiustamente dimenticato. Una menzione particolare di
merito spetta infine al milanese Guido Mazzon, che completa una front–line di ottoni davvero
compatta e ben assortita. Ad accompagnare, ma molto spesso a guidare i fiati, è la batteria di
Branciamore, che in questo disco si conferma strumentista inventivo ma anche compositore e
leader di statura internazionale. Un musicista non giovanissimo ma ancora tutto da scoprire.