
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Enrico Terragnoli (guitars, keyboards, podophone, banjo, sampling),
Rosa Brunello (double bass), Zeno De Rossi (drums).
1) Subway flower; 2) Mamba; 3) Il blues della notte bianca in cucina;
4) Even; 5) Monica; 6) Banjo e shopping; 7) Sand flower.
Recorded on January 8 and 9, 2018, at Ritmo&Blue Studio,
Pozzolengo (Brescia), by Stefano Castagna; mixed and mastered in February 2018
at Greedy Little Sisters Studio, Verona, by Enrico Terragnoli.
Attivo sulla scena del jazz italiano sin dalla metà degli anni ’80, il chitarrista
veronese Enrico Terragnoli ha partecipato come strumentista, leader o
co–leader, ad oltre settanta produzioni discografiche, ma era da tempo che non
spendeva così apertamente il proprio nome come fa in questo «Minesweeper»,
anche se lo affianca a quello del gruppo, ovvero E•R•Z, che sono poi le iniziali
dei nomi dei suoi tre componenti. Se si dovesse dividere il suo intenso e
proficuo percorso artistico in due parti, della prima, molto legata all’area
territoriale di provenienza, meritano di venire ricordate almeno le esperienze
del Tu Whit Ti Whoo Trio (con Stefano Benini e Sbibu Sguazzabia) e del Kaiser
Lupowitz (con Francesco Bearzatti e Zeno De Rossi), della seconda invece il
determinante apporto dato come fondatore e socio al collettivo–etichetta El
Gallo Rojo, con cui condividerà un esaltante percorso artistico per circa un
decennio. In questo nuovo trio Terragnoli è affiancato da un “vecchio”
compagno di musica come Zeno De Rossi e da uno dei più originali, autorevoli
e convincenti nuovi talenti del jazz italiano, la giovane contrabbassista Rosa
Brunello, anche lei veneta. Il lavoro prende il nome da un vecchio gioco per Pc,
Minesweeper, che in italiano era stato tradotto dapprima in "Campo minato" e
poi, per rovesciarne il significato minaccioso, in... "Prato fiorito". I sette brani,
pur chiaramente distinti, non sono separati tra loro da pause e vanno quindi
ascoltati come parti di un’unica lunga suite. Se alcune ambientazioni
rumoristiche possono sorprendere, non lo fanno i sette brani proposti, tutti di
Terragnoli, apparentemente spiazzanti (Mamba) ma in verità uniti in un solido
progetto, che ha nell’omogeneità il suo punto di forza. Terragnoli si alterna alla
chitarra, banjo (Banjo e shopping), podophone, ed utilizza spesso anche le
tastiere, riuscendo a passare con disarmante facilità dall’incalzante Il blues
della notte bianca in cucina alla più rarefatta Even, da una sognante Monica ai
due “fiori” diversi, ma uniti da reminiscenze del primo Frisell, che aprono e
chiudono il disco.