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Alfonso Deidda (alto sax) out on tracks n° 3/5, Marcello Tonolo (piano) out on track n° 3,
Domenico Santaniello (double bass), Adam Pache (drums) out on track n° 3.
1) A Song for Vanni; 2) Three; 3) Danny Boy (traditional); 4) Manué;
5) Tipsy Topsy (M. Tonolo); 6) JFP III; 7) Seven Minds (Sam Jones); 8) Finally.
Recorded on 12th April 2024, mixed and mastered in May 2024,
at Imputlevel Recording Studio, San Biagio di Callalta (Treviso), Italy, by Claudio Zambenedetti.
Dopo oltre vent’anni di importanti collaborazioni sia nell’ambito del jazz – da Paolo Birro a Pietro Condorelli – che in quello delle musiche di confine – dal Brasile di Rosa Emilia Dias alla canzone popolare di Gualtiero Bertelli – il contrabbassista campano Domenico Santaniello, classe 1968, firma con «Finally» (titolo doppiamente significativo) il suo primo disco da leader, e lo fa affiancato da tre fidati e preziosi amici–musicisti. Citiamo innanzitutto il pianista Marcello Tonolo, con cui aveva già collaborato negli album «Puccini in Jazz» e «Skrjabin in Jazz», ma non vogliamo dimenticare né il sax alto viscerale di Alfonso Deidda, né la raffinata batteria dell’australiano Adam Pache, ormai di casa nel nostro paese. Forse proprio perché a lungo meditato, «Finally» si rivela un lavoro stimolante, preparato con grande cura dei particolari, in sintesi perfettamente riuscito. È un album che raccoglie per lo più composizioni scritte da Santaniello nel corso degli anni. Il brano d’apertura, A Song for Vanni, è la sua composizione più recente, mentre Three è un sentito omaggio a Thelonious Monk, a cui si ispira per il "drive" ritmico e l'andamento mercuriale del tema. Manuè ha una struttura in 7/4 ed è formato da tre diverse idee melodiche, che tornano continuamente nel corso dell'esecuzione. JFP III è stata scritta per ricordare Jaco Pastorius poco dopo la sua prematura scomparsa. Il brano che chiude l'album e gli dà il titolo, Finally – la prima composizione in ordine di tempo del leader – è un valzer jazz dal sapore intimista, la cui trama ritmica si irrobustisce durante le improvvisazioni di sax alto e pianoforte, per poi chiudersi con un solo del contrabbasso che riconduce al lirismo iniziale. Completano il disco un accattivante tema di Marcello Tonolo, Tipsy Topsy, eseguito dal solo trio senza il sax di Deidda, una suggestiva versione per contrabbasso solo di Danny Boy, l’antica melodia irlandese diventata poi standard, ed infine la modale Seven Minds, avvincente tributo in quartetto a Sam Jones, maestro del suo strumento troppo spesso dimenticato, che l'aveva composto e registrato in trio nel 1974.