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Domenico Rizzuto (trumpet, flugelhorn, electronics), Elisabetta Mattei (trombone),
Alberto Brutti (double bass), Fabrizio Ferazzoli (drums).
1) Pink Red and Blue; 2) Parish Prison Blues; 3) Patrema;
4) Ol’ Man in Kalena; 5) Lost Baby Blues; 6) Galaxy Express; 7) The Origins.
Recorded and mixed in 2023 at Bottega del Suono Studio, Formello (Roma);
mastered in 2024 by Marco Massimi
È un progetto davvero originale quello contenuto in questo nuovo lavoro di Domenico Rizzuto, nato 36 anni fa a Tropea, con alle spalle severi studi musicali che non gli hanno poi impedito di seguire con convinzione la strada del jazz. Non risulta casuale la scelta di rielaborare in chiave elettronica un brano, Patrema, che lo scrittore Giose Rimanelli – nato in Molise ma che ha vissuto dagli anni ’60 fino alla sua morte, avvenuta nel 2018, negli Stati Uniti – aveva dedicato al nonno, Tony “Slim” Dominick, ombrellaio girovago ed apprezzato cornettista emigrato a New Orleans proprio negli anni in cui prendeva forma il jazz. Rimanelli, che ha insegnato letteratura italiana in diverse università americane, decise di realizzare quel blues nel 1959, abbinandolo al suo romanzo «Una posizione sociale», ristampato nel 2023 dall’editore Rubettino. Partendo da quel brano–guida (dove la voce originale dello scrittore è stata rielaborata al computer), il trombettista calabrese ha riletto, facendole proprie, altre quattro composizioni di Dominick: Lost Baby Blues, Parish Prison Blues, Pink, Red and Blue e Ol’ Man in Kalena. Protagonista della registrazione è un quartetto che vede Rizzuto affiancato da Elisabetta Mattei al trombone, Alberto Brutti al contrabbasso e Fabrizio Ferazzoli alla batteria, formazione che rimanda agli anni del free, ed in particolare al quartetto di Enrico Rava con Roswell Rudd, ma che l’uso massiccio dell’elettronica proietta nel nostro tempo. Alle rielaborazioni dei brani del nonno di Rimanelli ne è stato aggiunto uno del leader, Galaxy Express, che non tradisce il suggestivo mood di cui tutto il lavoro è pervaso, ed una brevissima ma gustosa chiosa finale, The Origins. Come il jazz tradizionale, che Rimanelli ha voluto fosse suonato nel 1959 in occasione della presentazione del suo libro alla Terrazza Martini di Milano, riusciva ad accompagnare lo stile della sua scrittura, così Domenico Rizzuto, nel suo secondo album da leader, a due anni da «The Undiscovered in the Sky», riesce a ricreare quella magia che rende il lavoro di contaminazione fra parole e musica di «Una posizione sociale» quanto mai attuale. Ciò grazie ad un’originale rilettura del jazz delle origini e del blues, cui rimandano sia il fitto dialogo di tromba e trombone, anche con le sordine, che l’uso insistito di riff.
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Domenico Rizzuto’s new album is a truly innovative project. He was born in Tropea thirty–six years ago and completed a severe musical training that didn’t prevent him from following the path of jazz confidently. The electronic interpretation of Patrema was not a random choice; it is a song that Giose Rimanelli, who was born in Molise but lived in the USA from the Sixties until his passing in 2018, dedicated to his grandfather Tony “Slim” Dominick. He was an itinerant umbrella mender and respected cornetist who emigrated to New Orleans when jazz was developing. Rimanelli, who taught Italian literature in many American universities, created that blues in 1959 in conjunction with his novel «Una posizione sociale», reprinted in 2023 by Rubettino. Starting from that leading track (where the writer’s actual voice has been recreated on a computer) the trumpeter from Calabria has reinterpreted, and made his own, four songs composed by Dominick: Lost Baby Blues, Parish Prison Blues, Pink Red and Blue and Ol’ Man in Kalena. The quartet composing of Rizzuto, Elisabetta Mattei on trombone, Alberto Brutti on double bass and Fabrizio Ferazzoli on drums are the key players in the record. The line–up recalls the free jazz era, especially Enrico Rava’s quartet with Roswell Rudd, but the massive use of electronics projects it into our time. Not only Rizzuto reinterpreted compositions by Tony “Slim” Dominick, but he also played two original tunes, Galaxy Express – which doesn’t fail the mood the entire work is steeped in – and The Origins, the short, yet enjoyable closing track. Traditional jazz, which Rimanelli asked to be played in 1959 during the presentation of his book at Terrazza Martini in Milan, complemented his writing style; on his second album as a leader, which was released two years after «The Undiscovered in the Sky», Domenico Rizzuto recreated the magic that makes the combination of words and music of «Una posizione sociale» more relevant than ever. He accomplished that by reinterpreting early jazz and blues creatively and evoking those origins through the dense dialog between trumpet and trombone, even when the mutes are used, and the frequent riffs.