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Daniele Vianello (double bass),
Dario Zennaro (guitars), Davide Michieletto (drums).
1) Alone together; 2) College; 3) Pigrone; 4) Bella di notte;
5) Sei son troppe; 6) Il vento; 7) Dedevane; 8) Danzon;
9) Bobbolo; 10) Falastifelio; 11) Motivo strampalato; 12) Giulia
Veneziano, da qualche anno trasferitosi a Padova, Daniele Vianello ha
studiato contrabbasso, sia classico che jazz, ed è oggi coinvolto, dopo
un decennio d’intensa attività professionale, in numerosi progetti
artistici, che spaziano dalla musica popolare a quella euro–colta,
dall’etnica all’improvvisazione jazzistica. «No signal», suo primo lavoro
discografico in qualità di leader, lo vede impegnato alla testa di un
collaudato trio – DVT sta per Daniele Vianello Trio – completato da due
come lui giovani ed eclettici musicisti veneziani, il chitarrista Dario
Zennaro ed il batterista Davide Michieletto, già componenti di
un’originale formazione, Quartoinfolio, che aveva firmato qualche anno
or sono per il nostro catalogo il riuscito «Qif» (Caligola 2078). I tre
sembrano accomunati dall’intento di sperimentare tutte le innumerevoli
e variegate possibilità espressive offerte da una formazione scarna ed
essenziale, ma assai duttile, come quella del trio “chitarra–basso
–batteria”. La costante ricerca di un suono originale e riconoscibile
viene rafforzata dalla decisione di eseguire quasi esclusivamente
musica propria (unico standard dell’album è il brano d’apertura, Alone
together, ma viene utilizzata anche una bella composizione di Tino
Tracanna, Danzon, in cui Vianello usa sapientemente l’archetto). Nei
rimanenti brani il principale apporto compositivo viene fornito dal leader
(ma come poteva essere altrimenti?), anche se non é trascurabile il
peso esercitato da Dario Zennaro – che suona sia la chitarra acustica
che quella elettrica – qui particolarmente ispirato. Si avvertono, anche
se filtrate da un linguaggio molto personale, le influenze di John
Scofield (College, brano che il chitarrista aveva proposto anche con
Quartoinfolio, e Bobbolo), Bill Frisell (Il vento) e Pat Metheny (Sei son
troppe, Palastifelio). Ma ancor più originali sono le strade percorse dal
trio in Pigrone e Dedevane, intense ballad di Vianello, nel divertente e
giocoso Motivo strampalato di Zennaro, così come nella lirica Giulia,
unica composizione di Michieletto. La melodia di questo brano si rivela
peraltro un perfetto trampolino di lancio per il contrabbassista, che
mostra di possedere un’ottima intonazione, una cavata profonda ed un
agile fraseggio. Si può quindi affermare, senza tema di smentita, che il
trio ha superato a pieni voti l’esame solitamente costituito dal disco del
debutto.