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Claudio Cojaniz (piano), Alessandro Turchet (double bass),
Luca Grizzo (percussion, vocals), Luca Colussi (drums).
Added: Carmela Arghittu (voice) on tune n. 7.
1) Aleppo; 2) For my friends; 3) Fandango de la malasuerte; 4) Line up to sea;
5) Chanson (pour Toni); 6) Requiem; 7) Molineddu – Girasoles suta sa luna (*).
All tunes composed by Claudio Cojaniz; (*) poem by Istevene Stefano Flore.
Recorded in November 2016 and February 2017, mixed in June 2017,
at Imput Level Recording Studio, San Biagio di Callalta (Treviso), by Claudio Zambenedetti.
Registrato appena qualche mese prima di «Sound of Africa», nello stesso studio
d’incisione e con i medesimi musicisti, quelli del Coj & Second Time, questo
nuovo lavoro di Claudio Cojaniz fotografa il suo lato più intimo e riflessivo, e va
ad arricchire la già variegata tavolozza di colori di un gruppo affiatato, allo
stesso tempo libero e coeso, capace di respirare all’unisono con il suo leader.
«Molineddu» sta a «Sound of Africa» come l’Ellington neo–impressionista di
Mood Indigo sta a quello festosamente ritmico di Rockin’n Rhythm. Sembrano
distanti ed antitetici, ed invece sono perfettamente complementari: due lati della
stessa medaglia. Il pianoforte di Cojaniz è qui più distante del solito da certo
panafricanismo modale, così come dalle spigolosità monkiane; c’è piuttosto la
ricerca di una linea melodica essenziale e pura, effettuata con meticolosa
perizia e grande cantabilità, senza inutili fronzoli. È un viaggio, quello del
quartetto, che sorvola a bassa quota ed in commosso silenzio le rovine di
Aleppo, che rende omaggio con struggente lirismo agli amici (For my friends)
all’amata compagna Antonella (Chanson), per volare quindi in Sardegna, con la
poesia dei Girasoli sotto la luna, nello splendido parco artistico–naturale di
Molineddu, che dà il titolo all’album. L’ispirato pianoforte di Cojaniz viene ancora
una volta splendidamente assecondato dalla cavata nitida e profonda del
contrabbasso di Alessandro Turchet, davvero sontuoso in Chanson (pour Toni),
e dal drumming fantasioso ed efficace di Luca Colussi. Alla solida e collaudata
coppia ritmica si affianca stabilmente da un paio d’anni il percussionista Luca
Grizzo (non nuovo a collaborazioni con il pianista friulano), sapiente e prezioso
nell’arricchire il dialogo del trio senza mai romperne il delicato equilibrio, e
fornendo un’esauriente prova della sua fervida fantasia percussiva in Line up to
sea. Da segnalare infine la felice ripresa di quel Requiem ch’era un movimento
della suite «Si Song», eseguita alla testa di un ottetto, con la stessa sezione
ritmica ed ospite Alexander Balanescu, al festival “Rumori Mediterranei 2016”,
e presente nell’omonimo Dvd pubblicato l’anno dopo.