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Carmine Ianieri (sax tenore), Fabrizio Mandolini (sax soprano),
Giacomo Salario (piano, tastiere), Gabriele Pesaresi (contrabbasso), Morgan Fascioli (batteria).
Ospiti: Marco Tamburini (tromba), Mauro De Federicis (chitarra classica),
Roberto Di Virgilio (chitarra elettrica), Matar M’Baye (voce, percussioni),
Pino Petraccia (percussioni).
A due anni dall’album del debutto, auto–prodotto e semplicemente intitolato «Ciccon’dela», ma
con l’aggiunta di “(uno)”, quasi per ribadire che si trattava del primo, «Risvegli» dovrebbe
essere per il giovane ma già collaudato gruppo abruzzese il disco della definitiva
consacrazione. Nato nel dicembre 2001 dall’incontro di Carmine Ianieri, Giacomo Salario e
Morgan Fascioli, il progetto Ciccon’dela ha quindi trovato nel più esperto Fabrizio Mandolini,
assai attivo in Danimarca, dov’è più noto che nel nostro paese, non solo un valido sassofonista
e compositore aggiunto, ma soprattutto un produttore prezioso e motivato, che ha avuto il
grande merito di riuscire a trasformare quelle belle idee in realtà, cosa in genere più facile a
dirsi che non a farsi. Con questo secondo album ma soprattutto dopo tre anni di paziente e
fruttuoso lavoro concertistico Ciccon’dela, nome invero curioso, quello scelto dai suoi tre
fondatori, è oggi un quintetto maturo e collaudato, che non esita a servirsi, seppur
occasionalmente, dell’apporto di ospiti più meno famosi. E’ il caso per esempio del trombettista
Marco Tamburini, presente nell’unica traccia “live” del disco, A night in Paris, di Giacomo
Salario, che è poi l’unico brano ripreso da «Ciccon’dela (uno)» ed anche il solo legato ad
un’impostazione boppistica di stampo tradizionale. Che le ispirazioni del gruppo siano davvero
varie e diversificate, lo dimostrano gli echi shorteriani, fortemente legati però al periodo
Weather Report, di The dragger e Selenium, gli accenti quasi methenyani della prima versione
di Risvegli (eseguita in duo da chitarra classica e sax tenore) e della suggestiva Timeless,
firmata da Morgan Fascioli, batterista dallo spiccato talento compositivo, come confermano sia
nel suadente e lirico tema di Smilla is sailing, in cui il sax di Ianieri paga il suo tributo a Brecker,
sia nella lieve cavalcata etnica di Wainthee (scritta con Mandolini), brano arricchito dalla
presenza di ben due percussioni e dalla suggestiva voce dell’africano Matar M’Baye. Mandolini,
che qui suona soltanto il sax soprano, ha regalato al gruppo l’ipnotico tema di La bicicletta,che
potrebbe essere una bella colonna sonora, e l’ammiccante soul–bop di Jive on, il cui riff
ostinato sarebbe sicuramente piaciuto molto a Cannonball Adderley.