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Chiara Pelloni (vocals), Matteo Pontegavelli (trumpet),
Alvaro Zarzuela (trombone), Francesco Salmaso (tenor sax),
Lorenzo Mazzocchetti (piano), Francesco Zaccanti (double bass),
Riccardo Cocetti (drums).
1) Eve; 2) Please Love Me Too; 3) Rebirth; 4) Blue Colored Streets;
5) Vega; 6) First Peace; 7) Memories of You; 8) Quello che conta.
All songs (lyrics and music) by Chiara Pelloni.
Recorded, mixed and mastered at Digitubestudio,
Mantova, Italy, by Carlo Cantini, on 19th and 20th June 2021.
(available in both Cd and Lp format).
L’album del debutto da leader di Chiara Pelloni arriva al termine di un proficuo percorso
didattico e professionale, ma è anche il primo importante passo verso la conquista di
un’originale dimensione artistica, in un panorama, quello delle vocalist jazz, quantomai
ricco e concorrenziale. Dopo aver studiato al Conservatorio di Bologna sotto la guida di
Diana Torto, con cui ha anche collaborato artisticamente, la giovane cantante emiliana
si è perfezionata con Deborah Carter nei Paesi Baschi, dove si è fermata per quasi
due anni. Proprio durante il lungo soggiorno spagnolo ha scritto le canzoni di «Eve»,
che ha registrato subito dopo il ritorno in patria. Spiega bene nelle note di copertina:
“Eve è una donna che intraprende un viaggio e ogni canzone rappresenta una tappa di
esso. Un viaggio dall’Italia alla Spagna, dalla nostalgia al desiderio, dall’isolamento
alla libertà, dal caos alla pace, alla continua e personale ricerca di ciò che conta
veramente. Eve può anche essere letto al plurale e così “Eve” sono tutte le donne della
nostra vita (mamme, nonne, amiche, figlie) e tutte quelle “donne” che ciascuna di noi
ha dentro di sé”. Mai sopra le righe, Chiara Pelloni ha una voce calda ed avvolgente,
molto naturale, e ricorda più una songwriter come Joni Mitchell che non le grandi voci
della tradizione jazzistica. Non utilizza mai vocalizzi ad effetto, ma stupisce soprattutto
la sua capacità di guidare con autorevolezza un settetto comprendente tre strumenti a
fiato, con cui la sua voce sa dialogare nel migliore dei modi grazie ad arrangiamenti
suggestivi e raffinati. È un viaggio davvero dolce e confortevole quello che ci
accompagna dalla nostalgica Eve all’eterea e sognante Rebirth, dal lirismo senza
parole di First Peace, con il trombone in primo piano – la tromba è invece protagonista
di Memories of You – fino all’unico brano in italiano, l’introspettiva Quello che conta,
che canta accompagnata dal solo pianoforte. Un plauso meritano tutti i giovani
musicisti che l’accompagnano: non solo non le rubano spazio, anzi, l’assecondano con
una sensibilità ed una delicatezza di questi tempi davvero rare.
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Chiara Pelloni’s debut album as leader comes at the end of a fruitful didactic and career path,
but it’s also the first important step in conquering an original artistic dimension in a scene,
the one of jazz vocalists, which is definitely rich and competitive. After studying at the Bologna Conservatory under the guidance of Diana Torto, with whom she has also collaborated,
the young singer from Vignola (Modena) honed her skills with Deborah Carter in the Basque
Country, where she spent almost two years. It is precisely during her long Spanish stay that
she wrote the songs for «Eve», which she recorded right after returning to her homeland.
She explains well in the liner notes: “Eve is a woman who embarks on a journey and each
song represents a stage of it. A journey from Italy to Spain, from nostalgia to desire, from
isolation to freedom, from chaos to peace, in the incessant and personal search of what
really matters. Eve can even be read as a plural in Italian so that ‘Eve’ are all the women
in our life (mothers, grandmothers, friends, daughters) and all those ‘women’ that every
one of us has within”. Never over the top, Chiara Pelloni has a warm, enveloping, natural
voice which reminds more of a songwriter like Joni Mitchell than the great voices of the
jazz tradition. She never uses captivating vocalizations, but what marvels is mainly her
ability to lead assuredly a septet which includes three wind instruments, with which her
voice can converse in the best possible way thanks to refined and charming, always relevant arrangements. It’s truly a sweet, cozy journey the one that accompanies us from the nostalgic
Eve to the ethereal and dreamy Rebirth, from the wordless lyricism of First Peace with the
trombone in the foreground – while the trumpet takes the lead in Memories of You – to the
only track in Italian, the introspective Quello che conta, which she sings while accompanied
on the piano. All the young musicians who play in this album deserve a praise: they don’t
upstage her, but actually please her with sensitivity and gentleness so rare to find nowadays.