Bruno Marini (baritone sax), Marcello Tonolo (piano),
Marc Abrams (double bass), Valerio Abeni (drums).
1) Alyke (B.Marini); 2) Trick (M.Tonolo); 3) Backbiter (B.Marini);
4) Screech (B.Marini); 5) Drawing (B.Marini); 6) White Snawballs (M.Tonolo)
Recorded and mixed at C.I.M. Studio, Verona, in July 1985 by Claudio Figna,
assisted by Sbibu Sguazzabia and Roberto Soggetti;
digitally remastered in December 2019 by Giorgio Spolaor. Historical Tapes℗1987–2020
Uscito all’epoca solo come Lp, da tempo ormai introvabile, viene finalmente ripubblicato su
Cd il primo disco da leader del veronese Bruno Marini, allora appena ventiseienne ma già fra
i più originali ed ispirati specialisti italiani del sax baritono, strumento certamente poco agile,
ma che vanta nel jazz un congruo numero di maestri, che vanno da Harry Carney a Gerry
Mulligan, da Serge Chaloff a John Surman. Marini, che ha suonato ed inciso con la
Keptorchestra (con ospiti Steve Lacy e Joe Lovano), ma anche con Anthony Braxton e
Bobby Durham, Han Bennink e John Tchicai, da molti anni ormai alterna questo strumento
all’organo hammond, con cui ha ottenuto apprezzamenti altrettanto lusinghieri, avvicinandosi
molto, in questo caso, al blues. È bello riascoltare un quartetto che suona, a distanza di
trentacinque anni, ancora fresco ma soprattutto affiatato ed omogeneo, arrivato a questa
prima registrazione con l’umiltà e la consapevolezza di chi aveva già più di qualche anno di
prove e concerti alle spalle. È un jazz brillante e moderno il loro, lontano dalle forme
manieristiche di molto hard bop a quel tempo di moda. I brani sono tutti originali, quattro di
Bruno Marini e due del pianista del gruppo, Marcello Tonolo – l’ultimo, eseguito in trio, ha un
sapore fortemente evansiano – che offre, ben coadiuvato dal solido contrabbasso di Marc
Abrams e dalla pulsante batteria di Valerio Abeni, un sostegno sempre calzante e raffinato ai
voli solistici del sassofono del leader, privo di timori reverenziali nei confronti dei maestri che
l’hanno ispirato. Dal danzante e cantabile tre quarti di Alyke alla più crepuscolare, quasi
notturna Backbiter, ballad morbida ed avvolgente, dal sostenuto e fluido medium di Screech
all’incalzante incedere ritmico di Drawing, forte di uno swing contagioso, sino alla più
articolata Trick, che mette in risalto l’originale stile compositivo di un Tonolo trentenne ma già
maturo e perfettamente riconoscibile. Con quest’album riscopriamo anche una copertina che
in quegli anni destò molto scalpore, per via di una sensuale donna–angelo che esce dalla
campana del sax, disegnata dal geniale fumettista Milo Manara.