Bruno Marini (baritone sax), Charlie Cinelli (double bass), Alberto Olivieri (drums).
1) Thelonious (T.Monk); 2) Love Me or Leave Me (W.Donaldson, G.Kahn);
3) You Don’t Know What Love is (G.de Paul, D.Raye); 4) Blue Mob (B.Marini);
5) The Lady Is a Tramp ** (R.Rodgers, L.Hart); 6) Bye Bye Blackbird (R.Henderson, M.Dixon);
7) Gershwin Goes to Rio (D.Luxion); 8) Day Dream (B.Strayhorn, J.Latouche);
9) All the Things You Could Be (B.Marini). ** bonus track (not on original Lp)
Recorded and mixed at C.I.M. Studio, Verona, on 18th May 1987,
by Claudio Figna;digitally remastered in November 2019 by Nicola Dj T Rigoni.
Historical Tapes ℗1988–2020
A due anni da «Bruno Marini 4» il sassofonista veronese mostra di aver acquisito una
padronanza dello strumento ed una maturità musicale che gli consentono di affrontare con
successo una prova ancor più impegnativa, quella del trio senza strumento armonico.
Qui la coppia ritmica non è quella del primo disco, ma si dimostra all’altezza della situazione,
riuscendo a fornire un calzante e adeguato sostegno alle scorribande solistiche del baritono
del leader ma anche, all’occorrenza, di stimolarlo offrendogli spunti originali. Al contrario di
quello che si potrebbe credere, la mancanza del pianoforte non fa prendere alla musica gli
impervi sentieri dell’avanguardia, ma crea un’atmosfera intima e rarefatta, che rimanda
inevitabilmente a quella creata all’inizio degli anni ’50 dal quartetto di Gerry Mulligan, cui
anche gli unici due brani originali del disco, sia il blues notturno di Blue Mob che la finale e
più swingante All the Things You Could Be chiaramente si ispirano. Charlie Cinelli ed Alberto
OIivieri, figli come Marini del prolifico vivaio del jazz veronese degli anni ’80, contribuiscono
alla riuscita di un lavoro che ancor oggi si fa apprezzare per originalità e freschezza. Grazie
a questa ristampa su Cd è stato riportato alla luce un inedito non presente nell’ellepì
originale, una gustosa The Lady Is a Tramp che rimanda inequivocabilmente al modello
Mulligan. Con «Love Me or Leave Me», suo secondo album da leader, Bruno Marini era
riuscito “…a sorprendere due amici di vecchia data come noi, perché è un giocatore aperto a
misurarsi con le più diverse strategie, disposto ad inventarne di sue proprie e, soprattutto,
non dimentica mai che il gioco, come la musica, deve dare piacere”; così scrivevano nel
1988 nelle note di copertina del disco Pietro Tonolo e Piero Leveratto, musicisti cresciuti e
formatisi come lui proprio in quel decennio, che si sarebbe poi rivelato estremamente
importante per la crescita e la definitiva affermazione del jazz italiano nel mondo.