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BORIS SAVOLDELLI  «Extrasensorial Songs»
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BORIS SAVOLDELLI «Extrasensorial Songs»

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BORIS SAVOLDELLI «Extrasensorial Songs»
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BORIS SAVOLDELLI

«Extrasensorial Songs»

Caligola 2363

Boris Savoldelli (voice, electronics), Stefano Zeni (violin, electronics),
Roberto Gorgazzini (keyboards, bass lines), Alberto Olivieri (drums).

1) A Fake Bebop Night; 2) Parallel Anthroposophy; 3) Ombre del futuro;
4) Cosmic Whispers in the Velvet Sky; 5) The Awakening of Gargantua; 6) Midnight Serenade;
7) Il portale segreto; 8) Baphomet; 9) Ombre del futuro – Universo parallelo; 10) Risonanza.

All compositions by B. Savoldelli, S. Zeni, R. Gorgazzini and A. Olivieri

Recorded and mixed at Brazz Studios, San Michele Extra (Verona), on May 28, 2024.

Partito dal rock, Boris Savoldelli percorre poi la strada del jazz più sperimentale, collaborando con Marc Ribot ed Elliot Sharp, ma avventurandosi spesso in performance solitarie con l’aiuto dell’elettronica. Incontra quindi Jimmy Haslip ed un altro straordinario chitarrista–sperimentatore come Garrison Fewell. Nel 2016 affiancato da Raffaele Casarano e Marco Bardoscia rilegge l’album capolavoro dei Pink Floyd «The Dark Side Of The Moon» e due anni dopo rende omaggio alla migliore stagione del “progressive rock” insieme a Maurizio Brunod e Giorgio Li Calzi con «Nostalgia progressiva», pubblicato dalla nostra etichetta. A questo riuscito lavoro rimandano certamente le ipnotiche, sognanti Parallel Anthroposophy e Risonanza. Solo da un vocalist creativo e performer a tutto tondo come Boris Savoldelli poteva nascere l’idea di «Extrasensorial Songs», disco originale che esplora il rapporto fra l’intelligenza artificiale e la creatività umana. Nell’album sono contenuti dieci brani nati in una sola giornata di studio di registrazione, dove i testi e le storie, generati dall’intelligenza artificiale – James Joyce e William Borroughs sono stati i riferimenti letterari forniti all’IA dal cantante bresciano – e preparati per l’occasione da Savoldelli hanno costituito lo spunto per una sessione di pura esplorazione musicale. Le sensazioni, emozioni e immagini fornite dai testi sono diventate il punto di partenza per un suggestivo viaggio musicale, sospeso fra l’onirico ed il surreale, di un quartetto atipico, dove la voce e l’elettronica del leader dialogano proficuamente con il violino di Stefano Zenni, venendo mirabilmente sostenuti dalla batteria di Alberto Olivieri e dalle tastiere di Roberto Gorgazzini che fornisce al gruppo anche le necessarie linee di basso. È sorprendente la partenza di A Fake Bebop Night, con il suo iniziale urlo liberatorio e che, come Baphomet, diventa poi un veloce e swingante bebop, ma non sono da meno la dolce ninna nanna di Cosmic Whispers in the Velvet Sky, o la nostalgica Midnight Serenade, cui fanno da contraltare l’indiavolato free anni ’60 di The Awakening of Gargantua e l’altrettanto sperimentale Il portale segreto.

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Boris Savoldelli started in rock and funk, transitioned to experimental jazz and collaborated with Marc Ribot and Elliot Sharp, but also ventured into solo performances aided by electronics. He then met Jimmy Haslip and another extraordinary guitarist and innovator, Garrison Fewell. In 2016 he reinterpreted Pink Floyd’s masterpiece «The Dark Side of the Moon» with Raffaele Casarano and Marco Badoscia and two years later he paid tribute to the best era of progressive rock and recorded «Nostalgia Progressiva», which was released through our label, with Maurizio Brunod and Giorgio Li Calzi. That excellent album is certainly the inspiration for the hypnotic, dreamy Anthroposophy and Risonanza. Only a creative vocalist and all–around performer like Boris Savoldelli could come up with «Extrasensorial Songs», an innovative album that explores the relationship between artificial intelligence and human creativity. The album contains ten songs created in just one day in the studio, and lyrics and stories were generated by artificial intelligence – James Joyce and William Borroughs were the literary references the singer from Brescia provided to AI – elaborated by Savoldelli, and became the inspiration for a session of pure musical experimentation. The feelings, emotions and images conveyed by the lyrics were the starting point for the appealing musical journey, between oneiric and surreal, of an atypical quartet where the leader’s voice and electronics interact fruitfully with the violin played by Stefano Zeni. They’re backed excellently by Alberto Olivieri’s drums and the keyboards of Roberto Gorgazzini that also provide the group with the required bass line. A Fake Bebop Night and its opening liberating scream gives an impressive start to the album and turns into fast, swingy bebop, but the lullaby Cosmic Whispers in the Velvet Sky or the nostalgic Midnight Serenade are no less extraordinary. They are counterbalanced by The Awakening of Gargantua’s wild, 1960s free jazz and the equally experimental Il portale segreto.


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