
Quantita' | Prezzo per unità | Sconto |
2 articoli | € 11.00 | 8% di sconto |
4 articoli | € 10.33 | 14% di sconto |
11 articoli | € 9.00 | 25% di sconto |
21 articoli | € 8.50 | 29% di sconto |
31 articoli | € 8.00 | 33% di sconto |
Beppe Aliprandi (alto sax, flute), Davide Corini (piano),
Tito Mangialajo Rantzer (double bass), Massimo Pintori (drums).
1) PianoQ; 2) Non si comporta male; 3) La storia si ripete; 4) Ragnatela;
5) Magma; 6) La Nouvelle Orleans; Combattimento di Tancredi e Clorinda (suite):
7) Verdebuio; 8) La singolar tenzone; 9) Lamento.
Live recorded in Milan, Italy, between 2015 and 2017
Beppe Aliprandi è uno degli storici esponenti del jazz italiano, coetaneo di Enrico Rava e Franco D’Andrea per intenderci, anche se meno noto al grande pubblico. Ha un lungo percorso artistico alle spalle che, partito all’inizio degli anni ’60 ed attraversata la stagione del free negli anni ’70, l’ha poi aiutato a trovare una sua personale cifra stilistica mediando tra diverse influenze, che vanno da Lee Konitz ad Ornette Coleman. «PianoQ Live», il suo album più recente, terzo per Caligola dopo «Blue Totem» e «Ironic», è frutto di una serie di registrazioni “live” catturate fra il 2015 ed il 2017, tutt’altro che inappuntabili dal punto di vista tecnico ma dotate di rare spontaneità e freschezza espressiva. I gruppi di Aliprandi, che portano da sempre il nome di Jazz Academy, hanno visto più spesso la presenza di una chitarra o di un vibrafono che non di un pianoforte, qui invece presente ed ottimamente suonato da Davide Corini. Echi del Modern Jazz Quartet e di certo cool–jazz sono percepibili nel fugato di Ragnatela e nei modi baroccheggianti di La storia si ripete. Ma Aliprandi ha sempre tenuto i piedi ben piantati nelle radici del jazz. Inevitabile quindi lo swing, di cui tutto il disco è pervaso, ed i richiami, questa volta di natura armonica, sono per Fats Waller, il cui fantasma spunta in Non si comporta male e Lamento, e per Hoaghy Carmichael, riletto con arguzia in La Nouvelle Orleans. Più contemporaneo è invece il sapore della suite che chiude l’album descrivendo la vicenda narrata da Torquato Tasso e già messa in musica da Claudio Monteverdi. Qui sono le percussioni di Massimo Pintori a preparare l'atmosfera opprimente della foresta dove Tancredi e Clorinda si combattono, cui si aggiungono Davide Corini e Tito Mangialajo Rantzer dando un valido contributo sia all’interplay del gruppo, sia alla riuscita di quello che è forse uno dei migliori dischi della pur lunga carriera di Beppe Aliprandi, non solo come strumentista – qui, oltre al sax alto, suo strumento principale, in tre dei nove brani suona brillantemente il flauto – ma anche come compositore.
_________________________________________________________________________
Beppe Aliprandi is a legendary exponent of Italian jazz, a contemporary of Enrico Rava and Franco D’Andrea in other words, even though he is less known to the large audience. He has had a long career, which started in the early ‘60s, navigated through free jazz in the ‘70s, and helped him find his own style by incorporating various influences from Lee Konitz to Ornette Coleman. «PianoQ Live» is his latest album and the third one released by Caligola after «Blue Totem» and «Ironic». It is the fruit of a series of live recordings made between 2015 and 2017, which are not perfect technically speaking, but possess unique spontaneity and freshness. Harmonic instruments like the guitar and the vibraphone rather than the piano have usually characterized Aliprandi’s bands, which have always been named Jazz Academy; the latter is actually wonderfully played on this album by Davide Corini. Echoes of Modern Jazz Quartet and of certain cool jazz are felt in Panatela’s fugato and in the baroque La storia si ripete. Yet, Aliprandi has always been grounded in early jazz. The swing, which imbues the album, is inevitable. The harmony recalls Fats Waller in Non si comporta male and Lamento, and Hoagy Carmichael, whose style is brilliantly invoked in La Nouvelle Orléans. On the other hand, the taste of the album-closing, three-song suite that describes Torquato Tasso’s epic poem already set to music by Claudio Monteverdi is more contemporary. On Aliprandi’s version, Massimo Pintori’s drums set the oppressive tone for the forest where Tancredi and Clorinda fight; he is joined on that by Davide Corini and Tito Mangialajo Rantzer. The three musicians contribute to the success of what can be considered one of the best albums of Beppe Aliprandi’s long career not only as an instrumentalist – in addition to alto sax, his main instrument, he plays the flute brilliantly on three tracks – but also as a composer.