Baba Sissoko (vocal, ngoni, tama), Alessandro de Marino (clarinet, keyboards, live electronics),
Domenico Canale (harmonica, violin), Angelo Napoli (electric guitar), Erick Jano (electric bass, vocals),
Kalifa Kone (drums, percussion).
Guest: Tiger Aka Roberto Madou Sissoko (vocals) on track n° 5.
1) Ayewili; 2) Oluyafara; 3) Mali Unite; 4) Bakadaji; 5) Comunication; 6) Dongoma;
7) Tungaranke; 8) 8 March; 9) Djoronako; 10) Ne Be Sewa Bi; 11) Aye Soli;
12) Angabara; 13) Tungaranke (remix); 14) 8 March (remix).
Recorded at KayaStudio, Quattromiglia (Cosenza), by Francesco Malizia, and at Lula Zen Studio, Baronissi (Salerno),
by Angelo Napoli; mixed and mastered by Francesco Malizia and Baba Sissoko;
remix on tracks n° 13/14 by Green Prophet Aka Alessandro de Marino.
Mediterranean Blues è diventato, tre anni dopo l’omonimo disco “live”, il nome del gruppo
che ne fu protagonista ed un progetto stabile fra i molti di Baba Sissoko. L’attivissimo griot
del Mali, ma ormai italiano d’adozione, anzi “afro–calabrese”, come ama definirsi, prosegue
nel riuscito tentativo di fondere l’amadran – che può considerarsi all’origine del blues – con
le diverse musiche popolari afro–americane, blues in primis. Dopo aver composto dodici
nuovi brani ha riunito in studio di registrazione gli stessi musicisti di «Mediterranean Blues»
(2017), con l’aggiunta dell’armonicista Domenico Canale promosso da ospite a membro
stabile della formazione. «Mali Music Has No Borders»” è il titolo del nuovo album (cui sono
stati aggiunti due remix) che ci accompagna in un viaggio che attraversa tutte le frontiere e
non ha paura di confrontarsi con i generi e gli stili più diversi. Ritroviamo qui le radici africane
di Sissoko e le melodie tipiche della sua tradizione di griot, ma viene lasciato molto spazio
anche al blues, al reggae, al rock ed all’elettronica. Fondamentale punto d’incontro fra le
diverse culture è il mare Mediterraneo, che qui assume un significato altamente simbolico,
perché se oggi è luogo di morte e contrasti, nel passato ha sempre favorito l’incontro fra
popoli e tradizioni diverse. In tutti i brani i testi assumono una certa importanza – per questo
motivo, pur venendo cantati in lingua bambara, vengono riproposti nel booklet del disco in
inglese e francese – sia quando rendono omaggio alle donne nel giorno della loro festa (8
March) che quando affrontano i temi politici del suo paese e dell’Africa più in generale
(Ayewili, Oluyafara, Mali Unite), sia quando parlano della vita di tutti i giorni (Ne Be Sewa Bi,
Aye Soli) che quando affrontano il difficile tema sociale dell’emigrazione (Tungaranke).